Rovereto

I nonni vigile richiamati in servizio

Salutati prima di Natale, ieri sono tornati. Troppi ritardi nell’affidamento del lavoro ai disoccupati


di Michele Stinghen


ROVERETO. Sorpresa, i nonni vigile sono tornati al loro posto. Poco prima di Natale le scuole di Rovereto li avevano salutati, perché il Comune aveva deciso di dare l'incarico della vigilanza all'entrata e all'uscita delle scuole ai disoccupati, attraverso l'Intervento 19. Ed invece ieri, alla riapertura delle scuole dopo la pausa natalizia, gran parte di loro era di nuovo al loro posto. Il Comune ha avuto un improvviso ripensamento? No, solo non poteva procedere con il nuovo personale, e questo per noie burocratiche. Le quali vengono ancora una volta (è triste dirlo, ma è quasi sempre così) da Roma. Ciò che manca è la semplice autorizzazione da parte del governo all'utilizzo dei voucher per gli enti locali. Il Comune pagherà il personale dell'Intervento 19 attraverso i buoni lavoro, come è stato fatto in passato e anche con altri tipi di progetti. Il governo autorizzava gli enti locali a servirsi di questi buoni, emessi dall'Inps, ma l'autorizzazione è scaduta il 31 dicembre. Questo semplice rinnovo doveva passare assieme al cosiddetto "job act", ma il passaggio formale dell'autorizzazione non è ancora stato fatto.

In Comune davano per scontata l'autorizzazione, ma alla fine non è arrivata, ed il 31 dicembre, in extremis, il servizio personale ha dovuto ricontattare i "nonni vigile" e prorogarne l'incarico. "Le determinazioni normative a livello nazionale risultano in evidente ritardo rispetto ai tempi previsti e non è data certezza che siano adottate entro gennaio", si legge nell'atto approvato l'ultimo giorno dell'anno. Per prudenza. É nato poi un problema nel problema, nel senso che sui 10 nonni vigile attivi fino a dicembre, hanno detto sì ai due mesi in più di incarico solo 6. Così il Comune ha dovuto cercare altre persone, trovandone due nuove. Restano vuoti due posti, in particolare la vigilanza all'incrocio semaforico di via Dante, di fronte alle scuole elementari Regina Elena. Questo snodo, per quanto molto frequentato, è ritenuto per vari aspetti meno pericoloso, rispetto altri incroci dove invece il semaforo non c'è. Il Comune è corso ai ripari trovando un accordo con i vigili urbani, che copriranno la vigilanza in mancanza del nonno vigile. Al servizio personale auspicano che il vuoto burocratico lasciato dal governo si sblocchi quanto prima. Anche perché per passare al nuovo regime, con l'Intervento 19, è tutto pronto. Gli assessorati impegnati in questo progetto - quelli di Sirotti e Gerola - confermano l'obiettivo di impiegare il personale disoccupato per la vigilanza fuori da scuola. Le persone, peraltro, sono già pronte, hanno seguito dei corsi di formazione sulla sicurezza e sulla vigilanza in dicembre. Per il ritardo del governo, queste non potranno lavorare in gennaio e febbraio. Invece il Comune ha dovuto prevedere la spesa per i compensi per gli otto nonni vigile, di 8 euro lordi per ogni intervento, e cioè, nel complesso, poco più di 9 mila euro.

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