I filobus restano in garage a Bologna

Il Comune boccia la sperimentazione. Si studia l'allungamento della ferrovia



TRENTO. Mandati in soffitta ancora prima di essere acquistati. I «Civis», gli autobus a guida ottica dismessi a Bologna che la Provincia voleva sperimentare a Trento, sono finiti su un binario morto. A dire no è stato il Comune, contrario a spendere soldi per una sperimentazione dagli esiti incerti. E così per i collegamenti cittadini ora si guarda al potenziamento della ferrovia, Trento-Malé e Valsugana: con l'obiettivo di trasformarle in metropolitana di superficie. A prendere corpo, al tavolo di lavoro tecnico tra Provincia-Comune-Trentino Trasporti, è un progetto più low cost.

L'idea è quella di sfruttare l'esistente, ovvero i tracciati ferroviari, trasformandoli in una metropolitana cittadina.Realizzare un collegamento veloce che attraversi il capoluogo da nord a sud rimane la priorità dell'amministrazione comunale, che ne ha fatto il cardine del proprio piano della mobilità approvato nell'ottobre del 2009. In un primo tempo la soluzione individuata era stata la «Val», treni leggeri senza conducente sperimentati con successo da qualche anno a Torino: veloci, silenziosi, in grado di superare le barriere visto che la linea sarebbe interrata o sopraelevata.

Un'opera imponente, frenata però dai costi elevatissimi, stimati in un miliardo di euro. La spesa, e le critiche alla sostenibilità dell'intervento, hanno convinto Provincia e Comune a guardarsi intorno e studiare altre ipotesi. È in questo contesto che, la scorsa estate, è saltata fuori l'idea «Civis», i bus a guida ottica che a Bologna si sono rivelati un autentico flop per via della difficile tenuta su strada. Il Comune di Bologna ha cercato una via d'uscita offrendoli a prezzo scontato alla Provincia di Trento. Dove ha incontrato l'interesse del vicepresidente Alberto Pacher, che si è subito dimostrato possibilista e favorevole ad una valutazione per sperimentare i filobus sulla dorsale nord-sud cittadina, lungo via Brennero. A stoppare il progetto è stato però il Comune. «Che senso ha spendere soldi per una sperimentazione?», è stata la riflessione del sindaco Alessandro Andreatta, che ha appreso della proposta dal sindaco di Bologna al congresso dell'Anci, «meglio studiare sistemi innovativi e realizzabili».

Una posizione ribadita negli ultimi mesi al tavolo di lavoro, e così oggi è assodato che i «Civis» non prenderanno la via di Trento. «È prevalsa la prospettiva di valorizzare le strutture esistenti con un costo più limitato», spiega l'assessore comunale alla mobilità Michelangelo Marchesi. Da un lato la ferrovia Trento-Malé, che potrebbe essere prolungata verso sud, in direzione del nuovo ospedale, e collegata ai poli di interesse con sistemi di mobilità innovativa come i tapis roulant.Dall'altra la ferrovia della Valsugana, che dal 2014 sarà gestita direttamente da Trentino Trasporti: in questo caso - come ha ricordato qualche settimana fa Pacher - il progetto è studiare ulteriori miglioramenti per trasformarla in una vera e propria metropolitana di superficie per l'area di Trento est.













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