LA STORIA DI NATALE

Ha “fretta” e nasce in casa il 25 dicembre

Fiocco rossa in anticipo a Roncogno: Yu De Barba partorisce Giulia assistita dal marito Denis Beber, vigile urbano a Trento


di Roberto Gerola


PERGINE. Non capita tutti che si partorisca in casa e tanto meno che un marito debba assistere la moglie senza aiuto e men che meno all’alba del giorno di Natale. E con un’altra figlioletta che dormiva ignara nella camera accanto. Deve essersi sentito un po’ come trasportato indietro nel tempo, a 2.000 anni fa. Solo che nessuno lo aveva scritto nei Sacri Libri, anzi, il medico gli aveva detto che sarebbe nata il 26 gennaio. Invece… Ci si è messa di mezzo la luna (che la notte del 25 dicembre era al colmo) ma anche qualche premonizione. Per esempio, l’ostetrica glielo aveva detto: sarà una sorpresa di Natale. Poi qualcun altro gli aveva anche detto che non avrebbe partecipato al pranzo di natale con tutti i parenti (sono una trentina). Infatti…

Per fortuna non si è perso d’animo.

«Mi sono preoccupato di due cose - ci ha detto ieri il neo papà - come del resto avevo visto in qualche film alla televisione. Ogni volta che nasceva un bimbo in casa, l’unica cosa per la quale c’era molta preoccupazione era il fatto di avere a disposizione tanta acqua calda e asciugamani».

E appunto non si è perso d’animo. Protagonista è stato Denis Beber, 37 anni, da dieci anni agente della polizia municipale di Trento. Abita a Fornaci, in una casa lungo la strada per Roncogno. Con lui la moglie Yu De Barba (qualche anno più giovane, originaria della Thailandia, ma parla il dialetto trentino meglio dei trentini) incinta di otto mesi.

Le visite di controllo sono state regolari, l’ecografia ha decretato che il nascituro era femmina, l’attesa procedeva nel migliore dei modi. Tanto avevano detto loro che sarebbe nata attorno al 26 gennaio. Ma venerdì scorso, sono state smentite le “scritture”: alle 4, le prime avvisaglie. «Mi dicevo che non era nulla - racconta Yu - me lo dicevo più che altro per convincermi. Non era nulla di particolare». Invece…

La prima contrazione verso le 6. «Poi, erano talmente forti che non riuscivo a vestirmi», dice lei; «Non si arriva in ospedale», ricorda lui. Chiama il 118 e anche mamma Mirella che abita nella casa vicina. Mirella si precipita in strada per raggiungere la casa del figlio Denis, in tempo per vedere arrivare l’ambulanza che cerca la casa di Denis. Sarà appunto mamma Mirella a fermarla e accompagnare gli infermieri nell’appartamento. Tutto è molto concitato. Trovano Denis con in braccio la bambina ancora con il cordone ombelicale attaccato alla mamma. Sono le 6.27.La bimba era nata alle 6.25.

«Ho visto subito che non si poteva arrivare al’ospedale – spiega Denis raccontando quei pochi minuti prima dell’arrivo del 118 e della mamma - così ho messo mano all’acqua e agli asciugamani e ho detto a Yu “spingi”. Poi i soccorritori mi hanno aiutato a tagliare il cordone ombelicale. C’era necessità di trasportare Yu e la bimba all’ospedale per precauzione, solo che c’era qualche difficoltà a scendere per le scale con la barella. Abbiamo chiamato i vigili del fuoco volontari. Quelli li conoscevo: Davide Petri e Luca Sartori. Tra l’altro Davide è agente di polizia locale a Pergine. Li ho seguiti all’ospedale con l’auto». Tra l'altro Denis avrebbe dovuto partire per Trento alle 6.30 per entrare in servizi.

Yu e la bambina sono tornati a casa lunedì sera ed è stato in quel momento che Denis ci ha raccontato l’avventura. Ma ha anche aggiunto di aver potuto raggiungere la schiera di parenti al pranzo di Natale, tutti ovviamente felici per la nascita di Giulia. Denis conclude con un grazie grosso così, rivolto ai due amici pompieri e ai due infermieri «che non conosco, ma che cercherò perché sono stati tutti bravissimi». «E anche al reparto pediatrico sono stati bravi», aggiunge Yu.













Scuola & Ricerca

In primo piano