Grillini ineleggibili, scontro con il Comune

Riva, il M5S: «Ci hanno dato informazioni sbagliate». La replica: «Non c’è stato alcun errore»



RIVA. Scintille tra il Movimento 5 Stelle ed il Comune di Riva. Con una nota ieri mattina i grillini hanno replicato all’articolo del Trentino che ha dato notizia dell’ineleggibilità di tre candidate che non hanno chiesto l’aspettativa non retribuita: questa è prevista dalla legge per i dipendenti pubblici che partecipano alla corsa elettorale per amministrare l’ente per il quale lavorano. In un passaggio, i grillini accusano l’ente pubblico di non aver fornito informazioni corrette: «Riguardo la normativa che prevede l'aspettativa 40 giorni prima del giorno delle votazioni, questa risulta poco chiara. Il Comune ha dichiarato alle tre dipendenti, infatti, che non era necessario procedere con l'aspettativa», si legge nella nota.

Ma a far arrabbiare gli uffici comunali è stato il passaggio nel quale il candidato sindaco dei 5 Stelle, Flavio Prada, ha affermato di aver ricevuto informazioni non chiare rispetto all’interpretazione della norma sull’ineleggibilità.

«Nei giorni precedenti il deposito delle candidature, alcuni dipendenti comunali - precisa la dirigente Lorenza Moresco in una nota del Comune - fra cui anche una candidata del Movimento 5 Stelle, si sono rivolti all'ufficio elettorale, unico titolato a fornire informazioni relativamente alle elezioni amministrative in corso, per richiedere chiarimenti in ordine alla norma in questione, ed a tutti è stato spiegato con chiarezza che i dipendenti comunali non sono eleggibili a consigliere comunale, salvo cessazione dalle funzioni per dimissioni, trasferimento o collocamento in aspettativa non oltre l'ultimo giorno utile per la presentazione delle candidature. Nessun rilievo pertanto - prosegue la precisazione dell’ente pubblico - può essere mosso agli uffici comunali quanto alla affermata “interpretazione non chiarissima della norma”».

Nel comunicato di ieri, inoltre, il Movimento 5 Stelle ha sostenuto che le ragioni dell’ineleggibilità verrebbero comunque meno in caso di elezione e di aspettativa dal lavoro per la durata della consiliatura (soluzione per altro ritenuta impraticabile dagli stessi grillini, visto che significherebbe rinunciare a 5 anni di stipendio). Gli addetti ai lavori hanno bollato come “fantasiosa” l’interpretazione della norma da parte del M5S: pertanto le tre candidate (Claudia Gino, Ida Bonmassar e Maria Torboli) restano ineleggibili.

(g.f.p.)

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