Gli allevatori: «Difendiamo i pascoli»

Il presidente Covi: «Dobbiamo contrastare l’arrivo dei frutteti». E propone: «Melinda usi il nostro letame per concimare»


di Giacomo Eccher


ROMENO. Un'annata soddisfacente anche se i problemi non mancano ad iniziare dalla difesa dei prati dall'avanzata degli impianti di mele e il problema mai risolto dello smaltimento delle deiezioni animali. Questi alcuni dei punti toccati dalla relazione del presidente degli allevatori della valle di Non, Vittorino Covi, nel corso dell'assemblea annuale che dopo alcuni anni è tornata a Romeno, il capoluogo quanto a numeri e importanza della zootecnia nonesa. In sala, una sessantina di soci e un solo sindaco, Remo Bonadiman (Fondo), che però se ne è andato via prima dell'appello, accorato, che Covi ha lanciato ai comuni altoanuniesi per la difesa della zootecnica, una pratica che ha bisogno soprattutto di spazi aperti e quindi di foraggio che deve essere recuperato in zona se si vuole mantenere qualità e sostenibilità.

«Forse non è troppo tardi e ci dobbiamo provare, la difesa dei prativi deve essere una priorità contrastando l'arrivo in massa di frutticoltori della bassa e media valle, per questo avevo invitato all'assemblea tutti i sindaci dell'alta valle», ha affermato Covi, che non ha nascosto la sua delusione per l'assenza dei sindaci. In sala è invece rimasto fino alla fine il comandante della polizia locale Alta valle di Non, Diego Marinolli, che però si è limitato ad un saluto di circostanza evitando di entrare nel merito della querelle che la scorsa estate aveva contrapposto gli allevatori altoanauniesi agli utenti del neonato anello ciclabile perché con i trattori sporcano la carreggiata di letame uscendo dai campi bagnati.

Un altro punto toccato da Covi è la filiera del letame, un fertilizzante che andrebbe a meraviglia per i frutteti Melinda (certo meglio dei fertilizzanti chimici) ma che stenta a trovare un mercato locale perché i frutticoltori lo vorrebbero “lavorato”, cosa non facile per ragioni di spazio e di tempo.

Quanto all'andamento economico l'annata è stata soddisfacente così come lo sono stati i bilanci dei caseifici della zona, e bene anche la collaborazione con la Comunità di valle con cui è stata stipulata una convenzione per raccolta differenziata delle plastiche ed altri rifiuti simili. Per la Federazione allevatori hanno parlato, con dovizia di particolari i dirigenti rispettivamente dell'area tecnica, Claudio Valorzi e dell'area commerciale Mario Tonina. Formazione, salubrità e tracciabilità del prodotto sono per Valorzi i valori aggiunti della zootecnia trentina che la Federazione è impegnata in un'azione di continuo miglioramento, mentre per Tonina una voce importante del bilancio sociale è rappresentato dal settore carni, soprattutto grazie allo spaccio di via delle Bettine a Trento che nel 2012 ha fatturato di 3,15 milioni di euro contro i 900.000 euro del 2005, quando era nella vecchia sede. Uno degli ospiti più attesi era il presidente di Trentingrana Ivo Zucal (anche presidente del Caseificio sociale di Romeno) che ha spiegato l'andamento del mercato del grana, partito bene ma poi rallentato anche per l’ingresso d'impeto nel mercato di migliaia di forme di grana dopo il terremoto di maggio in Emilia.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano