Gardolo Solidale distribuisce cibo a 13 mila persone 

È il bilancio dei 35 volontari attivi due giorni alla settimana Sono 55 tonnellate di alimenti freschi che verrebbero buttati


di Sandra Mattei


TRENTO. Da sei anni e mezzo, ogni settimana, per due pomeriggi, mettono a disposizione il loro tempo verso chi è in difficoltà ed ha bisogno di aiuto. Sono i volontari di Gardolo Solidale, uno dei gruppi che fa parte della più grande famiglia di Trentino Solidale, che si occupa della distribuzione degli alimenti freschi in scadenza nei supermercati. La loro sede è al centro civico di Gardolo, sull’angolo tra via IV Novembre e via Soprassasso, ed in questi anni si sono alternati nella distribuzione del cibo che altrimenti sarebbe buttato, ben 78 gardoloti, 12 dei quali fanno parte del gruppo fin dalla prima distribuzione. Un gruppo composto da 35 volontari, al 60 per cento donne, con una presenza varia per età che va dai diciottenni agli ultraottantenni. Tra loro, ne fanno parte dalla prima ora sia Walter Lenzi, ex consigliere circoscrizionale e presidente della commissione politiche sociali e Ottavio Campestrini, già presidente della circoscrizione. Al loro fianco la nutrita componente femminile e qualche figlio che porta avanti l’impegno dei padri. L’attività si può spiegare con i numeri, ma rimane una componente relazionale, indispensabile per chi ha a che fare con il disagio.

«In questi anni infatti - racconta Walter Lenzi - si sono strette amicizie e si è mantenuto il ritrovo per il compleanno della nascita dell’associazione, in giugno, ed altri appuntamenti per la fine dell’anno o per qualche gita. È importante anche che lo stare da un lato o l’altro del tavolo della distribuzione non si limiti allo scambio reciproco tra le persone, delle loro gioie, difficoltà e preoccupazioni, ma costituisca uno degli elementi positivi della nostra esperienza di volontariato. Da anni ormai notiamo anche un positivo rapporto reciproco tra le persone che si rivolgono a noi con modalità rispettose delle altrui etnie e culture».

Del resto l’appuntamento settimanale non prevede né pause, né ferie. Per arrivare ai numeri del 2017, nel corso delle 100 distribuzioni, la presenza media è stata di 36 persone circa e la quantità di cibo fresco distribuito si aggira attorno alle 55 tonnellate. Si tratta di latticini (latte, formaggi, yogurt), frutta, pane, merendine, biscotti.

«In totale sono state 13.369 - precisa Walter Lenzi - le persone che hanno potuto usufruire del cibo distribuito nel corso dell’anno. Anche nel 2017 è stata del 70 per cento circa la presenza degli stranieri alle nostre distribuzioni. Il nostro lavoro consiste nel prendersi carico dei 5 o 6 quintali di cibo che arriva dai furgoni che distribuiscono gli alimenti provenienti da tutto il Trentino, rigorosamente di giornata, e portati in viale Bolognini, dove si trova il magazzino di Trentino Solidale. I cinque volontari di turno preparano con cura le borse, perché se ci sono famiglie di fede musulmana, si eviterà di dare loro carne di maiale».

Aggiunge che per evitare che qualcuno si rivolga a più gruppi di Trentino Solidale, si chiede un’autocertificazione che attesti la residenza ed il numero di persone per nucleo familiare. «Dal 2011 a oggi sono state avviate ben 500 richieste di aiuto con rilascio di tessera. È positivo che, una volta migliorate le loro condizioni economiche, le persone abbiano deciso in piena autonomia di non usufruire più del nostro aiuto».













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