Gardolo, le siringhe usate abbandonate lungo la Via Crucis 

La presidente della Circoscrizione: «Problema purtroppo noto. Hanno anche tentato di forzare la porta della chiesa»



GARDOLO. . Andare a passeggiare col proprio cane ed imbattersi in due siringhe piantate in un ramo. Potrebbe sembrare la classica fotografia di un gesto di disperazione, ma invece è quanto ha realmente trovato una ragazza alla mattina presto di qualche giorno fa.

Siamo lungo il tracciato della Via Crucis che da Gardolo sale verso Gardolo di Mezzo ed è un sentiero che a parte l’inizio è poi totalmente isolato e che è percorribile unicamente a piedi. Il mercoledì prima di Pasqua la comunità di Gardolo si ritrova ormai da anni per una funzione religiosa che riporta la Via Crucis ai suoi antichi splendori.

Nel caso raccontato dalla ragazza (che ha poi fotografato le due siringhe) è stato sufficiente che il cane si spostasse di poco a lato della strada per imbattersi nelle due siringhe usate e conficcate in un ramo. “Purtroppo è una zona conosciuta per essere frequentata da tossicodipendenti – spiega Antonella Mosna presidente della Circoscrizione – del resto nelle ore di buio è totalmente isolata. Abbiamo avuto anche segnalazioni di effrazioni alla porta della chiesetta che si trova al termine del percorso della Via Crucis, per altro segnalate alle forze dell’ordine”.

Il sentiero risulta essere abbandonato: “Infatti è stato programmato un intervento di sfalcio e di sistemazione da parte degli operatori del Progettone. Sarebbero necessari interventi anche ai capitelli ed alla chiesa stessa che però non hanno ancora trovato i finanziamenti necessari. Come circoscrizione abbiamo segnalato lo stato in cui versa questo sentiero, ma senza lo stanziamento dei fondi necessari per la riqualificazione, non si può fare davvero nulla”.

Il consigliere comunale della Lega Nord Devid Moranduzzo ha segnalato l’episodio: “Mi chiedo cosa sarebbe successo se il cane invece di fermarsi, si fosse punto o peggio ancora se al suo posto ci fosse stato un bambino. Il gesto di piantare due siringhe usate lungo un sentiero che di giorno è frequentato dalle famiglie o da gente che va a correre è un gesto criminale. Purtroppo la zona è conosciuta per le pessime frequentazioni nelle ore di buio. È pazzesco che nel 2018 ci sia ancora qualcuno che non ha capito che la droga porta solo ed esclusivamente alla morte. Sono convinto che questo gesto rientri in quel senso di impunità generalizzata che fa compiere una serie di gesti incivili- come l’abbandono dei rifiuti, le scritte sui muri, gli schiamazzi notturni – certi che ben difficilmente se ne pagheranno le conseguenze”.

(d.p.)













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