Furti in pieno giorno, nuovo raid in città

I ladri sono spregiudicati. Il racconto: «Ho sentito un gran rumore e ho visto due uomini che forzavano la porta del balcone»


di Luca Marognoli


TRENTO. Dopo le razzie in collina, i ladri stanno saccheggiando la città. Ladri temerari, che non hanno paura di nulla, pronti ad arrampicarsi sulle grondaie in pieno giorno e a forzare la porta senza neppure aspettare che i residenti escano. Come è successo ad Aldo Peruzzini, che abita in via della Rozola, a Mattarello, poco dopo il centro commerciale. «Era sabato, alle 6 e un quarto di sera», racconta. «Ho sentito un gran rumore venire dal salone a fianco e ho pensato fosse mia moglie: “Ma Laura, cosa stai combinando?”, le ho gridato. Sono andato di là attraversando il corridoio: c'era la luce esterna accesa, quella che scatta quando qualcuno esce dal balcone, e ho visto due volti, uno sopra l'altro. Avevano spaccato con il piede di porco lo stipite superiore del balcone ed erano già penetrati con il ferro ma stavano ancora all'esterno. C'è un finestrone accanto che ho subito aperto, ma loro intanto sono scivolati giù dal pluviale. Siamo al piano rialzato ma saranno 2 metri e mezzo. Se non avessero spaccato la traversina, sono convinto che me li sarei trovati dentro, a tu per tu. Erano sicuramente o zingari o albanesi, dai tratti somatici, e indossavano giubbotti di pelle e blue jeans. Uno era giovanissimo: sui 20 anni».

A colpire è la spregiudicatezza: «Hanno lavorato sotto un riflettore a 500 Watt: emana un calore terribile. Lo avevo messo a scopo dissuasivo da quasi 20 anni. Ora installerò un antifurto più efficace. Mi pare che non dissuada abbastanza...». Il sorriso è amaro: «C'è una notevole recrudescenza di questi episodi: credo che dipenda dal momento di difficoltà economica. In 24 anni non mi era mai capitato di essere preso di mira dai ladri».

Raffica di furti in Bolghera. Delia Valenti, presidente del Coordinamento donne di Trento, abita in via Coni Zugna: «Sono entrati domenica, credo perché c'era la fiera. Mio marito era uscito alla 17.15 ed è tornato alle 18.20, trovando aperta la porta finestra del balcone che dà sul cortile interno. Hanno fatto un foro con il trapano nel doppio vetro e con un ferro, presumo, hanno abbassato la maniglia».

La camera da letto e lo studio erano stati messi a soqquadro. «Hanno rubato una collana di perle e una catenina d'oro. Il computer e la macchina fotografica, invece, che erano a portata di mano, non li hanno toccati. Il valore più grosso è quello del vetro: 250 euro. La cosa strana è che avevamo il cane in casa, un setter inglese da caccia. Aveva fatto una gran camminata ed era stanco e non ha fatto una piega. É stato meglio così: avrebbero potuto fargli del male». L’abitazione è al piano rialzato: «Non è la prima volta che ci capita, ma la quarta in diversi anni», sospira Valenti. Che aggiunge: «Una settimana fa sono entrati in un'altra casa di via Coni Zugna. Proprio ieri, invece, un'amica è stata scippata in corso Buonarroti».

Solo danni in una palazzina al piano rialzato in via Padova. «Io e mio marito siamo rientrati sabato sera alle 21.45 e ci siamo subito accorti che il soggiorno era gelato», racconta la padrona di casa. «Il balcone dà su via Ravenna: i ladri hanno tagliato la rete e sono entrati nell'orticello di una nostra dirimpettaia. Poi si sono arrampicati, forse aggrappandosi alla grondaia: sul muro c'erano i segni delle scarpe, sporche di terra ed erba. Hanno completamente scardinato la tapparella, lasciandola poi aperta».

Un colpo a vuoto: «Non hanno portato via nulla: forse sono stati spaventati dalle cagnette oppure cercavano una cassaforte, che però non abbiamo. Fatto sta che nella stanza da letto, la scrivania vicino alla libreria era spostata di 30 centimetri».

Resta però una sensazione di inquietudine: «Abbiamo ordinato un faro con sensore di movimento, però è brutto, perché si ha questo timore ad uscire...».

Nella vicina via Ravenna, la scorsa settimana, i ladri hanno rubato anche in un’auto, quella di un esperto sismologo, rubandogli tutta l'attrezzatura.

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