Fumano il narghilè: ragazzi intossicati

Due minorenni, che avevano trascorso il pomeriggio alla tenda palestinese del mercatino, ora sono in camera iperbarica


di Giancarlo Rudari


ROVERETO. Hanno trascorso il pomeriggio a fumare il narghilè nella tenda palestinese del Natale dei popoli, si sono sentiti male e ora sono in terapia alla camera iperbarica di Bolzano. Dopo la segnalazione dell’ospedale, immediato l’intervento del commissariato di pubblica sicurezza che ha sequestrato tutti i narghilè presenti nella tenda e la carbonella usata per la combustione. A far scattare l’allarme è stato un ragazzo minorenne che dopo essersi sentito male è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale S. Maria del Carmine. I sanitari attraverso i risultati delle analisi e accertamenti hanno individuato nelle dosi elevate di monossido di carbonio nel sangue del ragazzo la causa del malore. Intossicazione da monossido a causa di un cattivo funzionamento di una stufa? No, è stato il ragazzo stesso a spiegare ai sanitari dell’ospedale che aveva trascorso il pomeriggio nella tenda palestinese a fumare il narghilè in compagnia di un amico, anche lui minorenne.

A quel punto doverosa la segnalazione alla polizia che è arrivata in ospedale ed ha chiesto informazioni su chi fosse l’amico del ragazzo intossicato. Dopo essere stato rintracciato, pur non accusando sintomi di intossicazione così gravi come il ragazzo ricoverato in ospedale, anche lui è stato portato a Bolzano per essere sottoposto a terapia iperbarica. E mentre l’ambulanza partiva per il capoluogo altoatesino, gli agenti del commissariato si sono recati alla tenda palestinese allestita nel cortile di via Roma per il Natale dei popoli ed hanno sequestrato tutti i narghilè e la carbonella in attesa di accertamenti per capire cosa possa aver provocato l’intossicazione dei due minorenni.

Il narghilè è uno strumento per il fumo fatto da un contenitore d'acqua, spesso profumata, al cui interno viene fatta passare una spirale che consente al fumo di raffreddarsi prima di giungere alla bocca del fumatore attraverso un tubicino flessibile o, più raramente, rigido. Il fumo è prodotto da un insieme di foglie di tabacco impregnato di melassa che è tenuto sotto un foglietto di alluminio o altro metallo bucherellato su cui è poggiata una brace di carbone. Quando il fumo viene aspirato risulta essere relativamente più fresco e vagamente depurato. E nella tenda della pace sono diversi i narghilè a disposizione di chiunque voglia provare a fumarlo.

Fino ad oggi (così come lo scorso anno) non c’erano mai stati problemi, ma ieri qualcosa non ha funzionato: cattiva combustione della brace? forse i due minorenni hanno esagerato nel fumare a lungo nel corso del pomeriggio? o cos’altro può aver provocato l’intossicazione? Saranno gli accertamenti delle forze dell’ordine e le spiegazioni di chi gestisce la tenda a dare una risposta.

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