Fridays for future, 1.200 in piazza 

Sciopero per l’ambiente. Buona l’adesione alla seconda manifestazione organizzata dagli studenti degli istituti superiori della città Gli obiettivi della protesta si spostano anche su altri temi: «Oggi parliamo anche di antifascismo, antirazzismo e antisessismo»


Lorenzo Di Domenico


Trento. Sono scesi nuovamente in piazza per farsi sentire, per reclamare un mondo ed un futuro più pulito, ma non solo. Il secondo sciopero indetto dai Fridays for Future Trento non avrà attirato nelle strade tante persone quante ce n’erano il 15 marzo, ma i 1200 manifestanti di ieri hanno dimostrato che le idee di questo gruppo sono decisamente riuscite ad attecchire anche a Trento.

Il corteo

Con la partenza del corteo da Via Verdi in direzione piazza Dante, mano a mano si sono aggiunti sempre più giovani, mettendo in evidenza che a mancare sono stati anche adulti, bambini e famiglie, presenti in numero nettamente minore rispetto a quanto visto nel primo “climate strike” di Trento. «Forse si tratta di un problema organizzativo –ipotizzano Serena Marcolla e Michela Andreatta, rispettivamente madre e nonna con tre bambini al seguito- per chi viene da lontano è un sacrificio. Oggi c’è un solo asilo, mentre la scorsa volta ne avevamo visti molti di più, potrebbe anche essere un problema di poca pubblicità dell’iniziativa».

Un calo fisiologico delle presenze era con ogni probabilità preventivabile: «Ce lo aspettavamo, il primo corteo è sempre il più partecipato, perché parla anche di più alla pancia degli studenti –spiega Alberto Dal Lago di Fridays for Future Trento- abbiamo anche raffinato i nostri temi, che forse adesso non convincono tutti quelli che c’erano in piazza l’altra volta. Ma oggi parliamo di temi complessi, quali l’antifascismo, l’antirazzismo e l'antisessismo, che sono importantissimi per costruire il tipo di società che vogliamo. Poi chiaramente c’è anche l’anticapitalismo, perché non si può parlare di clima senza trattare questo tema».

Protesta in piazza Dante

Arrivati all’incrocio tra via Pozzo e via Torre Vanga il corteo ha “tagliato” per il parco di Piazza Dante per un “blitz” sotto al palazzo della Regione con l’obiettivo di mandare un deciso messaggio di contestazione alla giunta Fugatti, definito dalla piazza “burocrate” nell’occasione. «La giunta Fugatti aveva dato sostegno alla nostra causa –spiega a margine del corteo Dal Lago- dicendo però che una manifestazione per il clima avrebbe dovuto appoggiare una grande opera come quella della Valdastico, che sappiamo benissimo come vada a devastare le nostre montagne e i nostri boschi. Quindi oggi questo appoggio lo rimandiamo al mittente fermamente e senza alcuna paura». Questa incursione del corteo, deviando dal percorso concordato, avrà però delle conseguenze: «La polizia mi ha detto che mi arriverà una denuncia perché ho firmato io i permessi e che arriverà anche a tutti quelli in testa al corteo».

Chiusura alle Albere

La manifestazione ha quindi proseguito il suo percorso passando per Piazza Venezia e Piazza Fiera, arrivando infine alla sua destinazione finale, il parco del quartiere Le Albere, dove con musica ed interventi aperti a tutti si è chiusa la mattinata. Tra le diverse persone che hanno preso il microfono anche il “Peace Walking Man” John Mpaliza che ha ribadito: «Noi dobbiamo essere il cambiamento- aggiungendo- basta odio, basta paura. Noi siamo di più». A dare il suo contributo anche Monica Fumusa, studentessa di giurisprudenza, che parlando degli sprechi e dell’eccessivo utilizzo di plastica ha sottolineato: «Quando avrò dei figli non voglio dirgli che non ho fatto nulla, che non me n’è importato». Il futuro prossimo di Fridays for Future Trento, così come gli ultimi mesi, è ricco di appuntamenti, a partire dall’intervento del gruppo che si svolgerà mercoledì 29 nel contesto dell’OltrEconomia Festival.













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