Fra Michele diventa prete tutta Caldonazzo è in festa

L’arcivescovo Bressan lo ha ordinato ieri sacerdote nella chiesa di San Sisto Dopo la sua prima messa, tutti al palazzetto per un abbraccio collettivo


di Mattia Frizzera


CALDONAZZO. Sull'abito bianco, all'altezza del petto, un rettangolo rosso. Da lontano sembra uno sponsor, se fosse una maglietta sportiva. Lo sponsor di fra Michele Passamani, ordinato sacerdote ieri pomeriggio nella chiesa di San Sisto secondo a Caldonazzo, è l'anno della fede. Fede che ne sostiene il cammino per «ripartire da Cristo - come ha ricordato l'arcivescovo Luigi Bressan nell'omelia - esserne testimone e mediatore nella preghiera».

Festa in chiesa e al palazzetto per la comunità di Caldonazzo, che dopo la vocazione di suor Chiara Curzel (2007) nel 2013 ha aggiunto anche un sacerdote diocesano (don Paolo Vigolani) e un francescano presbitero (padre Michele Passamani). La Provincia Tridentina dei Francescani aspettava un sacerdote nelle sue fila dal 2004, quando ricevettero l'ordinazione padre Paolo Moser e padre Andrea Previtali.

L’arcivescovo Bressan ha detto grazie a Caldonazzo per le giovani vocazioni, augurandosi che in altre parrocchie della diocesi fioriscano altrettante vocazioni.

Il “seme” della vocazione è partito da Renzo e Flora, genitori di Michele. Renzo durante la messa non riesce a rimanere seduto, riesce a sciogliere la tensione quando Francesco Patton, Ministro provinciale dei Frati Minori, guardandolo ricorda che «in questi giorni c’era la Brenta che esondava di lacrime».

Michele esprime la sua gioia soprattutto in musica. Venerdì sera alla veglia per la sua ordinazione ha rispolverato anche la vecchia fisarmonica rossa, regalo di papà Renzo. Flemmatico e molto disponibile, a inizio autunno è stato mandato “con le buone” in “clausura” nella fraternità di Pergine pur di finire la sua tesi sulla seconda evangelizzazione. Tornare a far conoscere Gesù a chi lo ha dimenticato. La sua prima messa coincide con la Giornata missionaria mondiale e l’arcivescovo Bressan nell’omelia ha voluto ricordare i tanti missionari francescani e la testimonianza di San Francesco nel suo tempo, non troppo diverso da quello che stiamo vivendo oggi, «momento nel quale la crisi non è soltanto economica, abbiamo smarrito il senso della giustizia sociale, dell'equità e della solidarietà».

Un cammino sacerdotale che comincia, con commozione per molti. Ed una festa allietata dalla Banda, dalla Sat che ha dato il benvenuto a Michele con un cartello all'inizio di via Polla, dalle Donne Rurali che hanno curato il rinfresco al palazzetto. Un'intervista a padre Michele Passamani verrà mostrata su Telepace sabato 26 ottobre nel corso della rubrica “Pietre Vive”.

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