Forza Italia, Berlusconi benedice i suoi 

Il Cavaliere al telefono: «Nessuno ha tanta passione come Biancofiore. L’Autonomia con noi è blindata, diffidate del M5s»


di Gianpaolo Tessari


TRENTO. Per la soldatessa Michaela Biancofiore si “scomoda” il Cavaliere in persona: «Nessuno in Italia ha una passione per Forza Italia come lei». Già, nella presentazione dei candidati sul listino proporzionale, a Bolzano e Trento (in replica, registrata), è intervenuto al telefono proprio Silvio Berlusconi che, dopo aver lodato la coordinatrice (cui per la verità non ha mai lesinato affetto ed attenzioni) ha citato vecchi e nuovi azzurri, come le new entry Donatella Conzatti ed Elena Testor, senza dimenticarsi di un forzista della primissima ora come Maurizio Perego, tornato a fare politica dopo una lunga pausa.

Biancofiore anche quando scende a sud di Salorno fatica in queste ore a togliersi dalla mente Maria Elena Boschi, con cui si confronta sul collegio Bolzano Bassa Atesina, anche se da noi la coordinatrice corre sul listino bloccato da capolista. Della sottosegretaria che, «fa campagna elettorale con i mezzi dello Stato» hanno parlato sia Biancofiore che Berlusconi: «Non si capisce come mai un partito come la Svp, che in Europa ha una posizione molto chiara nel Ppe, sia qui disposto e disponibile a schierarsi con la sinistra. Ma i nostri competitor non sono certo il Pd, anzi. Sono i Cinquestelle, facce da bravi ragazzi, all’apparenza simpatici, ma che non hanno mai lavorato e che non hanno mai comprato nulla. Bolzanini e trentini possono invece fidarsi di noi. Con Forza Italia - ha chiuso Berlusconi - non solo l’Autonomia è in cassaforte ma avranno risposte sia sulle tasse che sulla sicurezza».

Ma il focus di ieri era sul listino bloccato, guidato da Biancofiore, con il toscano Maurizio Carrara al secondo posto, Alessandra Lenzi (trentina trapiantata a Roma al terzo)-. Quartetto chiuso dal consigliere comunale del capoluogo, Cristian Zanetti.

Carrara, che sarà presente su di un listino bloccato anche in Toscana, è un industriale della carta che, sino al 2001, controllava anche la cartiera della Vallagarina: «Io provengo dal mondo dell’impresa, quindi ho vissuto dall’altra parte della barricata le problematiche, non risolte, da questo governo. Avevo due opportunità, quella di rimanere a guardare ed essere uno dei tanti disaffezionati alla politica. Oppure scendere in campo, metterci la faccia e lavorare per il cambiamento. Io sono sempre stato un berlusconiano doc, nei periodi del consenso ed in quelli meno floridi. Dunque ho accettato di candidarmi dopo aver letto e studiato il programma: a noi servono meno tasse e più lavoro».

Alessandra Lenzi è una trentina trapiantata a Roma. Nuora di uno dei fondatori di Forza Italia, quel Giancarlo Innocenzi che - anticipa Biancofiore - potrebbe riaffacciarsi presto da queste parti per partecipare al rilancio degli azzurri. Ha detto Lenzi: «La mia è una storia istituzionale. Ho lavorato al ministero delle comunicazioni come capo di gabinetto con il primo governo Berlusconi, poi sono passata all’Autorità per la garanzia delle comunicazioni, AgCom. Quindi ho fatto sei anni ad Invitalia, un’agenzia del governo che si occupa di fare attrazioni di investimenti dall’estero. Lì mi sono resa conto di come le aziende italiane facciano fatica ad essere competitive fuori da questo Paese e, pure, come gli investitori stranieri non credano molto nell’Italia. Troppa burocrazia, insicurezza e troppe tasse. Forza Italia interverrà su questi aspetti, molto importanti».

Quella di Lenzi è una candidatura di servizio, parole sue, visto che il terzo posto nel listino non può garantire nulla. Situazione che si riferisce anche al numero quattro, il consigliere comunale Cristian Zanetti (presente per la “saldatura con il Trentino” ha detto Biancofiore).

Diverso è invece il discorso di Maurizio Perego. E’ ben vero che correre sul listino bloccato al Senato è una sorta di testimonianza, ma per Perego il partito avrebbe in serbo la nomina a coordinatore provinciale ed un probabile ritorno ad un palcoscenico provinciale: «La spilla di Forza Italia l’avevo tolta e messa in una scatolina di legno 14 anni fa, quando è nata mia figlia Francesca. Avevo deciso di abbandonare la politica. Lei oggi è qui che mi guarda nel giorno del mio rientro in Forza Italia». Papà e figlia sono rimasti soli da non tanto tempo, da quando Clara Fresca Fantoni, se ne è andata portata via da un brutto male. Perego ora ha trovato nuovi stimoli e nuove battaglie da combattere nel partito: «Michaela ha voluto che riprendessi a fare politica. La mia esperienza di cittadino di Trento, di padre, mi porta a focalizzarmi sulla sicurezza che non è tema della Lega Nord. Basta con il buonismo che ci porta a frequentare zone della città senza sentirci al sicuro. Non accetto obiezioni di stampo razzista. Chi viene in Italia e viola le nostre regole va riaccompagnato a casa. E le nostre Forze dell’Ordine meritano rispetto ed un trattamento economico adeguato».













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