Folla di curiosi per il benvenuto all’orso

Primo giorno nel recinto di San Romedio per l’animale: fissate dieta e cure, si pensa a una festa, forse il 24 marzo


di Giacomo Eccher


SAN ROMEDIO. Primo giorno a San Romedio dell'orso bruno arrivato lunedì sera dall'Abruzzo. Ieri, nella prima mattina, c’è stata la visita al recinto del veterinario del Parco nazionale d'Abruzzo Leonardo Gentile, che ha accompagnato l'animale, oltre 300 kg di peso e circa 20 anni d’età, nel lungo viaggio attraverso l'Italia. «Tutto bene, l'orso era tranquillo, quando siamo arrivati stava ispezionando lo spazio che ha ora a disposizione, tre volte maggiore di quello che aveva a Pescasseroli», dice il sindaco di Coredo Paolo Forno, che ha preso parte al sopralluogo con l'assessore della Comunità di valle Ivan Battan.

Il sindaco Forno è formalmente il custode del plantigrado e titolare, in quanto primo cittadino, della licenza di detenzione dell’animale. Ad accudirlo sarà Fausto Iob, dipendente del Consorzio forestale di Coredo, e lo farà sulla base di una convenzione sottoscritta tra Consorzio Forestale e Comunità valle di Non.

Per l'orso è stata stabilità una dieta che prevede tanta frutta, verdura e crocchette di carne e cereali, alimenti che saranno forniti dopo un appalto dalla ditta alimentari Springhetti di Cavareno. «Per i pasti, per quest'anno come Comune capofila abbiamo previsto la spesa di circa 6.000 euro, che poi sarà divisa in parti uguali con Sanzeno e Romeno», spiega Forno. Alla salute dell'animale, con controlli periodici, penseranno i veterinari della Provincia.

Tutto bene dunque e il sindaco Forno, come l'assessore Battan, ringrazia i vigili del fuoco di Coredo e Sanzeno che hanno curato l'inserimento dell'orso nel recinto, un'operazione che (visto il peso che tra gabbia ed animale superava l 10 quintali) è stata portata a termine con una autogrù dei pompieri, senza problemi di sorta e senza il temuto assalto di curiosi.

«Ma ieri, già di buon mattino, a San Romedio c'erano numerosi visitatori affacciati sul recinto dell'animale. Pensiamo che il ritorno dell'orso possa avere un buon impatto per l'immagine anche turistica del santuario e quindi un positivo indotto per le valle e il Trentino», conclude Forno. Per il ritorno dell'orso (che a San Romedio mancava da quasi 7 anni) si sono susseguite raccolte di firme in favore e sul fronte opposto proteste degli animalisti che hanno inondato i siti web di Comuni, Apt e giornali locali per sottolineare il contrasto tra luogo religioso e animale detenuto. Adesso però i giochi sono fatti, e tra i numerosi sostenitori (e promotori della raccolte di firme) del ritorno dell'orso c'è chi si sta organizzando per una festa di benvenuto (bentornato?) al plantigrado, che nella tradizione iconografica popolare è da sempre abbinato a San Romedio. La data non è ancora fissata, ma il tam tam parla di domenica 24 marzo, il giorno delle Palme. A meno di un anticipo.

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