la truffa delle mele

Finte mele «bio», Coser patteggia 1 anno

L’ex presidente della Sft era accusato di truffa e frode in commercio. Multa per la coop insieme a Valli Trentine e La Trentina



TRENTO. L’inchiesta Apple pie, che ruotava intorno alla cooperativa Sft di Aldeno e al Consorzio Valli Trentine, accusate tra le altre cose di aver venduto «finte» mele bio è giunta a un primo risultato. Ieri davanti alla giudice Claudia Miori hanno patteggiato sia l’ex presidente di Sft e amministratore unico della Op Consorzio Valli Trentine Mauro Coser, 54 anni di Aldeno, (difeso dall’avvocato Luigi Olivieri), per lui un anno di reclusione con la sospensione condizionale, che le tre società coinvolte in forza della responsabilità amministrativa degli enti. Si tratta della Sft, un’ammenda di 15 mila euro, il Consorzio Valli Trentine, 14mila euro di sanzione, e il Consorzio La Trentina, 10.800 euro di multa. Le società erano difese da Paolo Demattè, per le prime due, e Giorgio Fassino, per La Trentina. Coser non è più amministratore e Sft fa parte di un consorzio emiliano, mentre il Consorzio Valli Trentine è in liquidazione. L’avvocato Olivieri spiega così la decisione di Coser di patteggiare: «Ha una responsabilità di posizione, quasi una responsabilità oggettiva. Ha preferito patteggiare anche per tutelare la Sft». Il rischio del giudizio, infatti, era che le società coinvolte potessero essere punite con la sospensione dell’attività, pena prevista dal codice in caso di condanna. Invece hanno patteggiato dopo aver restituito tutti i contributi ottenuti, come spiega Demattè. Le cooperative non erano dotate del modello organizzativo previsto per prevenire gli illeciti.

La Trentina, coinvolta in via indiretta per il periodo precedente alla nascita del Consorzio Valli costituito dalla Sft dopo il divorzio dalla Trentina, tiene a precisare: «Durante tutto il procedimento il Consorzio La Trentina ha dato prova di non essersi mai appropriata di profitti derivanti dalle condotte illecite di altri. Tuttavia all’epoca dei fatti, la Trentina non era dotata del modello di organizzazione 231, solo successivamente adottato».

Hanno preferito, invece, affrontare il giudizio gli altri due imputati, l’ex direttore della Sft e del Consorzio Valli Armando Paoli, 51 anni di Campodenno, e il mediatore commerciale Franco Waldner, 55 anni di Mezzolombardo, entrambi difesi dagli avvocati Alessio Pezcoller e Luisa Malacarne.

La Procura contesta reati molto pesanti: si va dalla truffa per il conseguimento di erogazioni pubbliche al falso ideologico, dalla frode in commercio alla vendita di prodotti con contrassegni mendaci.

Secondo Finanza e Procura molti produttori che portano le mele al Consorzio Valli Trentine non erano soci, ma semplici conferitori spacciati per soci per raggiungere il tetto di 20 milioni di euro della produzione per ottenere i contributi europei. L'accusa, infine, ritiene che la Sft e il Consorzio Valli Trentino abbiano venduto mele come biologiche mentre in realtà non lo erano affatto. Altra frode contestata è quella riguardante alcune partite di mele vendute come trentine, mentre venivano da fuori provincia.













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