Finge disgrazie per farsi dare soldi 

L’uomo si era fatto assumere da una coppia di contadini: ora è nei guai per truffa



TRENTO. Gli avevano aperto la porta delle loro casa. E gli avevano dato un lavoro. E poi altri aiuti economici perché a lui ci tenevano e credevano alle storie che lui raccontava. Storie terribili: figlio morto per un tumore, le spese mediche da pagare, la famiglia lontana, in Marocco, con i quali è in lite e dai quali non riceveva aiuti di alcun tipo. La coppia di agricoltori della val dei Mocheni credeva alle parole del 23enne marocchino, che avevano anche assunto, ma ad un certo punto le richieste di denaro si sono fatte sempre più pressanti. E aumentano. Il 23enne si rivolge alla donna della coppia, le dice che la considera una mamma, la blandisce ma il suo fine - in base alla denuncia che è stata raccolta dai carabinieri - era sempre e solo quello di avere altri soldi.. E lui diventa anche aggressivo e minaccia di non restituire quanto già avuto in prestito. Lei si sente come bloccata, ha paura e continua a prestargli denaro, all’insaputa del marito. La vergogna aumenta, non sa come uscire da questo incubo ma una sera, in occasione di un incontro organizzato dai carabinieri della stazione di Sant’Orsola, dove si parla di come difendersi dai furti e dalle truffe, prende coraggio e si confida con il personale dell’Arma presente in sala. Viene quindi accompagnata in caserma, dove in sede di denuncia, dimostra con della documentazione, di aver prestato denaro a quell’uomo, per quasi trentacinquemila euro fra contanti e assegni. Vengono eseguite delle indagini che portano ad identificare il giovane responsabile in E.T.M., residente in Veneto, attualmente recluso in carcere per altra causa.













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