Figlio violento: la madre lo denuncia e lo fa arrestare

Per mesi ha cercato di sopportare le angherie e le continue estorsioni di denaro. Poi ha chiesto aiuto ai carabinieri



TRENTO. Ci sono state le minacce, c’è stata la violenza fisica, ma anche quella psicologica. E ci sono state le estorsioni, continue e pressanti. Una situazione insostenibile per la donna che doveva difendersi dal suo stesso figlio. Alla fine dopo aver subito per mesi, non ce l’ha più fatta e si è rivolta ai carabinieri. Dalla sua denuncia è nata l’ordinanza di custodia cautelare che ha portato il 25enne in cella con l’accusa di maltrattamenti in famiglia, estorsione e rapina.

I due vivevano insieme, in un appartamento di Trento. Un rapporto che per anni ha seguito i binari della normalità, normalità che è venuta meno negli ultimi mesi quando lui ha iniziato ad avere atteggiamenti vessatori nei confronti della donna che lo aveva messo al mondo. Gli episodi che la donna ha raccontato (si è rivolta ai carabinieri di Aldeno) sono numerosi e hanno aperto uno squarcio su una vita famigliare insostenibile. La mamma sarebbe stata sotto il controllo del figlio che le avrebbe anche impedito di uscire liberamente da casa. Come se solo lui potesse decidere cosa lei poteva fare. Ci sarebbero state le minacce: dal «ti faccio del male», al più inquietante «brucio la casa».

E poi la vera violenza fisica. Piccoli episodi incapaci di provocare danni fisici seri ma in grado di creare un clima di paura. E così lei ha raccontato di spintoni, strattoni, e altri episodi che servivano per sottolineare la forza fisica del ragazzo rispetto a lei. Violenza che veniva usata anche per avere del denaro. Delle vere e proprie estorsioni commesse fra le mura di casa con richieste che sommate le une alle altre hanno portato ad un totale che supera gli 8 mila euro. Denaro che il ragazzo forse usava per l’acquisto di stupefacente visto che nel controllo contemporaneo all’arresto sono stati trovati alcuni grammi di droga

Per mesi la donna è rimasta in silenzio, ha sopportato. È facile pensare che sperasse che tutto potesse avere una fine prima o poi e che quel figlio potesse tornare ad essere sereno. Aveva sperato che la violenza cessasse e che le aggressioni fisiche potessero diventare solo un ricordo del passato.

Tante speranze che alla fine si sono rivelate solo un’illusione e quando lo ha capito, alla donna non è rimasto altro da fare che cercare di difendere se stessa. Ed è per questo che, con grande difficoltà, alla fine è andata dai carabinieri e ha iniziato a svelare quell’incubo quotidiano.

I militari hanno raccolto la testimonianza della madre, sono state fatte delle verifiche e tutto il materiale è stato portato in procura a Trento e davanti a quanto raccolto, il giudice ha firmato un’ordinanza di custodia cautelare in carcere che è stata eseguita ieri mattina. Ora il ragazzo si trova in carcere a Spini in attesa del primo confronto con il giudice durante il quale potrà raccontare la «sua» verità.

I carabinieri di Aldeno si erano occupati di una vicenda simile un paio di anni fa quando avevano arrestato un 33enne (che era stato poi condannato a 2 anni e quattro mesi) che aveva terrorizzato per mesi madre e padre. I genitori davanti alle continue richieste di denaro da parte del figlio (richieste seguite da aggressioni e minacce) erano costretti a chiudersi in camera per sentirsi al sicuro. (m.d.)

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