«Figli contesi, quello che manca è la civiltà fra gli ex coniugi»

La sociologa Saraceno: «Il precedente compagno è una persona che deve restare nella propria vita» Il ruolo dei servizi sociali: «Devono aiutare, non complicare le cose, ma le risorse scarse incidono»


di Luca Marognoli


TRENTO. C’è un «problema di civilizzazione dei rapporti tra ex coniugi», che devono guardare al precedente compagno non come un nemico da annientare ma come una persona che resterà nella vita dei figli e quindi anche nella propria. In questo quadro il ruolo dei servizi sociali è di aiutare genitori e bambini, non di complicare le cose; tuttavia la carenza di risorse può avere il suo peso nel causare ritardi e rinvii che rischiano di ledere i diritti delle persone coinvolte. Lo afferma la professoressa Chiara Saraceno, esperta in sociologia della famiglia, commentando la disperata lettera di un padre che negli ultimi 16 mesi ha potuto trascorrere solo 28 ore con il figlio di sei anni. «Tutto ciò - scriveva l’uomo sul Trentino di ieri - con l'invito espresso dal Tribunale ai Servizi di organizzare gli incontri», intralciati però dalla lentezza di consulenti, psicologi e dal succedersi di diversi assistenti sociali.

Come è possibile che situazioni simili si verifichino?

La questione è che da un lato ci sono i coniugi che si separano e dimenticano che continuano ad essere genitori: vengono negati i diritti alla madre, o al padre, ma soprattutto al figlio. Un problema che avrebbe dovuto essere sanato dalla legge del 2006 che ha introdotto l'affidamento congiunto come prioritario, portandolo all’80% attuale. Poi come si realizzi dipende dal buon senso degli adulti: non si deve considerare solo chi impedisce con scuse varie all'ex compagno di vedere il bambino, ma anche chi si presenta agli incontri quando gli pare invece che agli appuntamenti. C'è un problema di civilizzazione dei rapporti tra ex coniugi. Qui entra in gioco il ruolo dei servizi sociali e del tribunale dei minori che cerca di monitorare che la cosa avvenga, a volte in situazioni sorvegliate. Quando gli incontri vengono fatti fare in terreno neutro significa che qualche problema c'è. Però bisogna essere attentissimi a che questa fase sia più fluida possibile.

I servizi sociali sono spesso al centro di furiose polemiche. Cosa non funziona?

I servizi sociali dovrebbero essere i più sostenitivi possibile e non prendere le parti di uno o dell'altro. I rapporti tra genitore e bambino devono essere continuativi: se uno era un buon genitore prima lo rimane anche dopo la separazione. Quando la situazione finisce in mano ai servizi, essa si incrocia non con la competenza, perché non si può giudicare chi lo sia realmente, ma con la scarsità dei servizi: può succedere che l'assistente abbia un sovraccarico di lavoro e che debba stabilire criteri di priorità che finiscono con ledere dei diritti. Ogni volta che si mette in mezzo un'istituzione terza, ed è doveroso che si faccia per difendere il bambino, questo deve essere fatto per migliorare le cose, non deve diventare un problema aggiuntivo.

Come ha inciso il dissolvimento della famiglia tradizionale nel causare queste situazioni di conflittualità?

Innanzitutto non dobbiamo mitizzare il buon tempo antico. Molte famiglie rimanevano intatte ma non erano esenti da violenze che avvenivano all'interno di esse. Poter uscire da un matrimonio è stata una conquista di libertà che però richiede un'assunzione di responsabilità. Le separazioni hanno reso esplicito che rapporto di coppia e genitoriale non necessariamente coincidono, ma bisogna che nella fase successiva culturalmente e psicologicamente l'altro continui a esistere nella vita del figlio e quindi anche nella propria organizzazione di vita.

Nelle separazioni il padre spesso ha la sorte peggiore. Anche qui la parità tra i generi non esiste ma lo sbilanciamento è a favore della donna.

Va detto che le donne si prendono cura del figlio in modo più duraturo e sistematico dei padri. Con l'affido condiviso questo problema si sarebbe dovuto superare. Non è successo, ma per responsabilità di entrambi i generi.

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