tecnologia

Fbk studia l’«elettronica flessibile»

La Fondazione trentina coordinerà un progetto internazionale



TRENTO. Si chiama “elettronica flessibile” e rappresenta una delle sfide più importanti per l’elettronica del futuro. La possibilità di realizzare circuiti elettronici elastici, in grado di essere arrotolati, distorti o inseriti in pellicole che possano ricoprire gli oggetti, darebbe il via ad una gamma di infinite applicazioni, ad esempio in ambito sanitario e nei settori della robotica e dell’energia.

In questo campo, la Fondazione Bruno Kessler di Trento coordinerà il progetto “Contest” (COllaborative Network for Training in Electronic Skin Technology), una “rete per la formazione iniziale” (ITN) Marie Curie finanziata dalla Commissione europea. Con un finanziamento di 3,81 milioni di Euro da parte della Commissione Europea, il progetto partirà il 10 ottobre 2012 e avrà la durata di quattro anni durante i quali verranno approfonditi aspetti tecnologici cruciali dell’elettronica flessibile, tutti mirati ad ottenere pellicole elettroniche indossabili o integrabili nell’abbigliamento.













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