Fbk: «Incompatibile il doppio ruolo di Paolo Traverso»

Il cda ha stabilito che sarà il presidente della Fondazione a risolvere il conflitto d’interessi con il consorzio Trento Rise



TRENTO. Il conflitto d’interessi tra le due posizioni occupate da Paolo Traverso, che a un tempo è direttore di Trento Rise e del Centro Ict della Fbk, è stato sciolto. Ieri il consiglio d’amministrazione della Fondazione ha sancito il principio «in base al quale le due posizioni non possono essere in capo al medesimo soggetto, demandando al presidente il compito di porre in essere le necessarie azioni per risolvere a tale conflitto, nell’interesse delle attività di ricerca e in funzione di una necessaria modifica della governance di Trento Rise che dovrà essere improntata a un principio di terzietà». Sulla sorte di Traverso, sarà dunque il presidente Massimo Egidi a dover esprimersi.

La decisione di ieri è un primo gesto di chiarezza in un ambito che rimane molto ingarbugliato, quello dei centri di ricerca, in una fase delicata che nella nostra anticipazione sulle pagine di ieri è stato descritta come caratterizzata da feroci scontri interni e regolamenti di conti.

I cda della Fbk ha anche approvato due modifiche allo statuto interno. La prima: il comitato scientifico «assume, come già nei fatti, un ruolo consultivo del presidente e del consiglio d’amministrazione col compito di esprimere pareri e proposte in relazione agli indirizzi dell’attività scientifica della Fondazione». La seconda modifica va a incidere sul la composizione del cda «che sarà ispirata al principio di competenza scientifica e manageriale dei suoi componenti, abbandonando quindi la logica di rappresentanza, sulla scorta dei principi già presenti nel nuovo statuto dell’Università». Egidi, prima di avviare l’iter amministrativo per il perfezionamento del processo di modifica, ha chiesto mandato al consiglio di confrontarsi su questo argomento con il nuovo rettore Daria de Pretis e con il presidente dell’Università Innocenzo Cipolletta, «per rispetto istituzionale e per rendere più efficace l’attuale tavolo di coordinamento fra i principali attori della ricerca trentina».

Il forte richiamo di Lorenzo Dellai, che da Roma aveva sottolineato il proprio sconcerto per il «processo di destrutturazione e delegittimazione di uno dei gioielli del Trentino» che ora corre il serio pericolo di essere demolito, Luca Zeni (Pd) riconosce che «negli ultimi 10-15 anni è stato fatto un importantissimo investimento nella ricerca, che è oggi uno dei punti di forza del Trentino. la crescita ha però portato rischi di sovrapposizioni. Con più soggetti che oggi si occupano di ricerca, va condotta un’analisi approfondita per evitare inefficienze e dispersioni di risorse in un momento di crisi come questo». (gi.l.)













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