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«Fatti ricostruiti nel dettaglio, i migranti meritano le scuse»

TRENTO. La presidente di Trentino Trasporti (e avvocato) Monica Baggia, tiene a precisare due cose: «Siamo intervenuti con tempestività appena ci è stata segnalata la vicenda, ma prima di avviare il...



TRENTO. La presidente di Trentino Trasporti (e avvocato) Monica Baggia, tiene a precisare due cose: «Siamo intervenuti con tempestività appena ci è stata segnalata la vicenda, ma prima di avviare il procedimento disciplinare e segnalare l’episodio alla procura abbiamo voluto compiere tutte le possibili verifiche, anche ascoltando le persone che hanno girato i due video. Solo quando i fatti sono stati accertati con la massima precisione, senza possibilità di dubbi, abbiamo agito di conseguenza».

Da parte di Trentino Trasporti (che sulle “mancate fermate” aveva ricevuto in realtà segnalazioni da più fonti) è partita anche una lettera inviata ai profughi ospiti del centro di Marco di Rovereto: «Ho firmato personalmente le scuse della nostra società a quelle persone, per ribadire che è loro diritto (come di ogni altro passeggero) salire sui nostri autobus per raggiungere, come volevano fare, il luogo dove dovevano studiare o svolgere le altre attività previste dai progetti di accoglienza». Ma perché da dicembre a marzo, quando è partita la segnalazione in procura, è passato tanto tempo? «Abbiamo incrociato la ricostruzione effettuata sulla base dei video con i dati registrati dai computer di bordo dei nostri autobus e abbiamo rilevato alcune incongruenze sui tempi e luoghi della fermata. Solo dopo aver sentito la testimonianza delle persone che avevano assistito agli episodi abbiamo potuto chiarire esattamente quanto era successo e procedere di conseguenza. Il tema - ha concluso Baggia - è molto delicato e non volevamo esporci a inutili strumentalizzazioni».

Secondo Trentino Trasporti non ci sono stati su quella linea episodi precedenti che potessero giustificare il comportamento dell’autista. Qualche problema di affollamento era stato segnalato sulla linea urbana (che ferma nello stesso luogo) ma nessuna emergenza sicurezza. Quanto all’ipotesi che i profughi fossero senza biglietto è stata smentita dalla società dei trasporti: i migranti seguiti secondo le procedure di accoglienza hanno diritto a una tessera per il trasporto pubblico. Infine un chiarimento sulle procedure di fermata sulle linee extraurbane: gli autisti sono invitati a fermarsi anche se non viene espressamente richiesto.













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