«Fateci vendere gli alcolici quando ci sono le partite»

Appello dei gestori dei bar vicini al Briamasco contro l’ordinanza del Comune Anche i nuovi locali vicino al Muse saranno costretti ad osservare il divieto


di Luca Pianesi


TRENTO. Il prossimo anno potrebbe accadere che per un Trento che gioca l’Eccellenza, il Bar Exsense, il Bar Stadio e tutti i locali della nuova area delle Albere, vengano costretti a non vendere alcolici le domeniche dei turni “casalinghi”. Un divieto che, ovviamente, riguarderebbe non solo i tifosi del Briamsco, ma anche tutti i visitatori del Muse e qualunque turista o passante che, malauguratamente, decida di bersi una birra o farsi un aperitivo in via S. Severino. Il problema s’è manifestato già la scorsa settimana, in occasione della partita amichevole tra Hellas Verona e Feyenoord, quando l’ordinanza di divieto di vendere alcolici è piombata sui due bar, al momento aperti, più vicini al Briamasco: l’Exsense e lo Stadio. «Abbiamo scoperto che c’era una partita tramite i giornali - spiega Jolanda Comai del Bar Exsense - e quindi insospettiti abbiamo chiamato il Comune per chiedere numi. Ebbene ci hanno detto che, effettivamente, per quella sera scattava l’ordinanza e che non potevamo vendere alcolici a partire dalle 18.00. Anzi, ci consigliavano addirittura di chiudere. Ma noi avevamo già prenotato un rinfresco per quella sera, con bevande pagate. Ebbene abbiamo dovuto far stare i nostri clienti chiusi all’interno, con il caldo che c’era mercoledì 24, e a tutti i tifosi che passavano per chiederci una birra dovevamo dire di no. E questi di risposta andavano 30 metri più in là, al Bar Funivia, le compravano lì, che è fuori dal raggio del divieto, e poi tornavano da noi a farci vedere che bevevano lo stesso e prendendoci a male parole e insulti». Situazione, questa, vissuta anche da Gianfranco Brusco, il proprietario del Bar Stadio, che si trova proprio a pochi metri dal Briamasco. «Sono 12 anni che lavoro qui - spiega il barista - e ho investito in questo locale proprio con l’ottica orientata alla realizzazione del Muse e delle Albere. C’ho creduto e ho fatto sacrifici per resistere in questa zona che è un po’ fuori dal “giro” cittadino. E ora che ci prepariamo ad accogliere i turisti e il quartiere si anima rischiamo di vederci costretti a non servire alcolici a nessuno, tutte le domeniche che il Briamasco è occupato. Un bel danno se si pensa che proprio le domeniche dovrebbero essere i giorni di massimo afflusso di turisti. Insomma, bisogna togliere questo divieto assurdo. Tanto più che non serve a niente. I tifosi, se le vogliono, le birre se le portano da casa, le comprano nei supermercati, oppure vanno nei bar che sono qui intorno che non devono osservare il divieto di vendita. Il danno lo abbiamo soltanto noi. Ora aspettiamo che aprano i locali nel nuovo quartiere delle Albere e speriamo che l’amministrazione ci ripensi». «Non ci sono preclusioni in materia - commenta al riguardo il questore di Trento Giorgio Jacobone - verificheremo cosa si può fare e approfondiremo anche col Comune possibili soluzioni. La vendita di alcolici può costituire, sicuramente, un pericolo, in certe situazioni, ma capiamo le esigenze dei commercianti e cercheremo di risolvere il problema». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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