Farmaci, i trentini li preferiscono naturali

In flessione i medicinali «canonici» nelle farmacie: boom degli omeopatici


Sandra Mattei


TRENTO. Sobri nel consumo di farmaci, per il quale il Trentino Alto Adige è in fondo alla classifica delle regioni italiane, ma propensi a spendere parecchio per quelli omeopatici. Ma anche per i prodotti parafarmaceutici e per quelli di igiene e bellezza. E' il quadro che emerge dalla classifica per il 2010 di Pharmatrend, che registra la spesa degli italiani tra gli scaffali delle farmacie.
I dati confermano quella che è una caratteristica dei trentini e dei nostri vicini altoatesini in fatto di farmaci: insieme la popolazione regionale rappresenta circa il 2% di quella nazionale, ma la nostra quota di spesa arriva solo all'1,4% sul totale. Tradotto in valore assoluto: su una spesa totale di quasi 26 miliardi, la regione spende 365 milioni. La statistica Pharmatrend suddivide la spesa per categorie di farmaci: la fetta più grande se la prendono i medicinali con prescrizione medica rimborsati dal sistema sanitario più quelli a pagamento, con 209 milioni spesi nel 2010 (corrispondente al 57% del totale). Questo dato rappresenta la quota dell'1,4% sul totale della spesa nazionale. Si tratta della posizione più bassa della classifica, preceduta solo dalla Basilicata con lo 0,8%. L'andamento rispetto all'anno precedente è pressoché uguale: cresce dello 0,3%. Diminuisce dell'1,2% invece la spesa per i farmaci in vendita libera, per i quali non ci vuole la ricetta (per esempio l'Aspirina, il Moment, il Voltaren) che rappresenta l'1,9% della spesa nazionale. Crescono in misura consistente i prodotti di igiene e bellezza e quelli parafarmaceutici (rispettivamente del 2,7% e del 4,6%): i primi sono i cosmetici vari, come le creme e i bagnoschiuma, i secondi vanno dalle garze, alle soluzioni fisiologiche, ai prodotti per i bambini. La quota spesa per creme e shampoo rappresenta l'1,8% di quella nazionale, mentre per i parafarmaceutici è dell'1,9%. Se si passa alla quota del mercato omeopatico, la cifra quasi raddoppia ed è del 3%: significa che trentini e altoatesini per questi farmaci spendono parecchio.
Commentiamo questi dati con Bruno Bizzaro, presidente dell'ordine dei farmacisti trentini. «La statistica conferma - afferma Bizzaro - la tendenza degli anni precedenti: i trentini sono molto attenti alla spesa farmaceutica. Il fatto poi che la spesa cali dello 0,3% potrebbe riferirsi non alla diminuzione dei pezzi consumati, ma al calo dei prezzi, per la diffusione sempre più consistente dei medicinali generici. Per quanto riguarda l'aumento della spesa per le creme e cosmetici vari, lo leggo come una tendenza alla maggior propensione dei trentini nell'acquisto di prodotti sicuri. La gente non vuol rischiare reazioni e allergie con prodotti non garantiti».

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