Falsa raccolta fondi: finisce a processo

Val di Non, secondo l’accusa il 45enne chiedeva donazioni per acquistare un mezzo per il trasporto di disabili e anziani



TRENTO. Una raccolta di fondi da destinare all’acquisto di un mezzo per il trasporto di disabili e anziani. Lo scopo benefico e il riferimento a categorie deboli e bisognose di particolare tutela servivano per spingere gli ignari cittadini a metter mano al portafogli. Un vecchio espediente di chi di truffe se ne intende. Ma nel caso di un giovane residente in un paesino della valle di Non il trucco non è riuscito: il ragazzo ha sentito puzza di bruciato e ha fatto le verifiche che sempre bisognerebbe compiere quando uno sconosciuto, anche se dai modi gentili e per scopi nobili, bussa alla porta per chiedere dei soldi.

Un altro accorgimento di questi “piazzisti del bidone” che fanno leva sul buon cuore delle persone consiste nello spacciarsi per appartenenti a gruppi, associazioni, enti o aziende che diano loro una sorta di patente di autorevolezza e possano giustificarne l’attività “benefica”. L’individuo in questione, un bresciano di 45 anni residente nell’Alto Garda, si era presentato come rappresentante dell’Unione dei Comuni Alta Anaunia e della Comunità di valle e sosteneva di essere stato incaricato dai due enti della raccolta di fondi. Tutto falso, naturalmente. Il giovane scelto come potenziale vittima della truffa ha avuto conferma dei propri sospetti dal presidente della Comunità di valle in persona: è bastata una telefonata per smascherare l’impostore. Non esisteva nessun incaricato alla raccolta di donazioni per anziani e disabili. È così scattata una denuncia contro ignoti, ma le successive indagini delle forze dell’ordine hanno permesso di risalire al presunto responsabile.

Era il 16 settembre 2016 e poco più di due mesi dopo il gip Marco la Ganga aveva emesso un decreto penale di condanna nei confronti del 45enne per i reati di sostituzione di persona e tentata truffa. Di 10.050 euro la pena pecuniaria: un conto piuttosto salato. Fatto sta che il bresciano ha presentato opposizione e oggi si andrà a processo, in tribunale, a Trento.

(l.m.)













Scuola & Ricerca

In primo piano