Ex Ostello, tre aste deserte e il Comune non vende più 

L’immobile su via Manzoni era stato diviso in due per facilitare l’acquisto Biasioli: «Il mercato ancora sofferente, valuteremo se restaurarlo in economia»  



TRENTO. Non c’è futuro, per ora, per l’ex ostello della gioventù e poi ex Hotel Ancora di Via Manzoni. Infatti dopo che anche la seconda asta fissata per il 22 novembre, era andata deserta, l’Ufficio Patrimonio del Comune ha deciso di ritirare il fabbricato dal mercato. L’edificio era stato diviso in due lotti: quello più grande ex sede dell’ostello e quello a fianco destinato ad ospitare il personale di servizio.

Base d’asta per il primo lotto di 2.196.000 euro e per il secondo 624.000 al netto delle imposte ed in aggiudicazione al massimo rialzo. Oltre che su Via Manzoni, è possibile un ingresso anche da Via S an Martino. Entrambi i fabbricati avevano dei vincoli di tutela storico artistica per una destinazione d’uso in linea con le disposizioni urbanistiche. Dopo le due aste andate deserte, ci sono state un paio di manifestazioni d’interesse da parte di associazioni che avrebbero voluto utilizzare l’immobile nel suo complesso, ma non accettavano il prezzo d’asta. L’amministrazione comunale ha altresì valutato l’impossibilità di scendere al di sotto del valore di base d’asta che è già leggermente inferiore al valore commerciale. Insomma non c’è la volontà di svendere, anche perché in questo particolare momento di crisi del settore edile, la situazione non cambierebbe di molto. Imprenditori disponibili a sostenere l’impegno dell’acquisto e poi quello di una costosa ristrutturazione vincolata, sarebbe una fortuna trovarne. «Al momento - commenta l’assessore all’urbanistica del Comune Paolo Biasioli - il mercato immobiliare è ancora piuttosto bloccato, quindi non è facile trovare chi acquisti l’immobile e lo ristrutturi, visto che l’operazione ammonta a circa quattro milioni complessivi».

Quindi tutto si è fermato e di fatto l’ex ostello non è più sul mercato. Il cartello esposto con “vendesi” sarà presto rimosso da qualche addetto comunale. Le ipotesi di futuro utilizzo non sono immediate. Una riguarda la possibilità di un uso diretto da parte del Comune che potrebbe valutare la possibilità di un restauro in economia per poi adibirlo ad un utilizzo che è ancora tutto da verificare o tentare la via della locazione a terzi. Oppure far rientrare queste particelle immobiliari che fanno comunque parte del centro storico e sono su un asse di traffico intenso, nelle prossime operazioni di permuta con la Provincia. Scambi nei quali il valore effettivo diventa comprimario dell’idea di utilizzo. Soluzioni che escludono il passaggio ad una proprietà privata, anche perché non è percorribile la strada dell’abbattimento totale, proprio in considerazione dei vincoli derivanti dalla tutela storico artistica.(d.p.)













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