Ex consiglieri, ora a rischio anche gli anticipi d’oro

Moltrer: «Rivedere la speranza di vita e il tasso di sconto» Dubbi sull’abolizione dei contributi pensionistici


di Chiara Bert


TRENTO. «Troveremo un accordo e riusciremo a risolvere il problema». Il presidente del consiglio regionale Diego Moltrer si mostra fiducioso a dispetto del clima teso e della pressione crescente sul caso dei vitalizi d’oro. La bufera ha coinvolto anche lui, dopo la scoperta che fu il nuovo ufficio di presidenza da lui presieduto, lo scorso 17 dicembre, ad approvare la delibera che attribuiva ai consiglieri ed ex i 31 milioni di quote del Fondo Family. Ennesimo capitolo di uno scandalo che sta terremotando soprattutto l’Alto Adige e la Svp, dove sotto accusa oggi sono in particolare Martha Stocker e Arnold Schuler, assessori nella giunta Kompatscher.

A Trento, dove pure la valanga non sembra imminente, la tensione resta comunque alta. Ieri il vertice dell’ufficio di presidenza del consiglio regionale con i capigruppo è durato quasi tre ore, con i consiglieri blindati in una sala del palazzo della Regione, insofferenti alla presenza della stampa. Al termine della riunione bocche tutte cucite: «Parla il presidente Moltrer», è la linea di tutti. E quindi tocca a Milordo tirare le fila di un’operazione ascolto, come lui stesso l’ha definita, che non poteva approdare a decisioni visto che non c’era un testo da discutere. «Quello di oggi era un incontro per raccogliere le idee di tutti», chiarisce Moltrer, «ora l’ufficio di presidenza preparerà un documento riepilogativo e metterà in agenda un incontro anche con i presidenti delle due Province Ugo Rossi e Arno Kompatscher». Il nuovo vertice, questa volta alla presenza dei governatori, dovrebbe tenersi il 14 aprile, e allora - spiega Moltrer - si conta di avere in mano il quadro giuridico delineato dai due consulenti, il giuslavorista Luca Nogler e l’amministrativista Giandomenico Falcon, ai quali la giunta ha affidato un incarico per capire i margini di azione per il passato, ovvero per incidere sui cosiddetti diritti acquisiti degli ex consiglieri. Ed è su questo punto che ieri Moltrer ha indicato la strada su cui il gruppo di lavoro (di cui fa parte anche un funzionario del consiglio regionale) sta lavorando: «Dobbiamo trovare un sistema per rivedere l’aspettativa di vita e il tasso di sconto», ha detto il presidente del consiglio. Si tratta delle due pietre dello scandalo, i due regali sospetti varati dal vecchio ufficio di presidenza: una speranza di vita per gli ex consiglieri incrementata del 13,6% e un tasso di sconto dello 0,81%, giudicato da molti straordinariamente basso (rispetto alla media nazionale del 2,5%) che avrebbe anch’esso contribuito ad aumentare l’entità dei pagamenti anticipati. Moltrer non anticipa cifre ma dice: «Attendiamo le conclusioni dei consulenti». Ma a domanda risponde: «Sì, può darsi che si vada anche a toccare le quote anticipate, anche questo è allo studio degli esperti».

Per quanto riguarda invece il futuro, sulla linea tracciata dalla giunta - che prevede che la Regione non versi più nulla per le pensioni - tra i consiglieri è emerso già più di un dubbio. «Se ognuno dovrà provvedere da sè con l’indennità a pagarsi la pensione - ha fatto notare qualcuno - vuol dire aumentare il netto mensile di 800 euro, mossa non proprio popolare di questi tempi. Tanto varrebbe tenere il sistema contributivo attuale». Un altro capitolo ancora molto aperto.

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano