Emiliano: "Abolire le Province? Scarso risparmio"

A Vedro le modifiche della manovra fanno discutere i partecipanti



DRO. "Abolire le province può comportare al massimo 150-200 milioni di euro di risparmi, nulla
in confronto ai 1.900 miliardi di euro del nostro debito". E' il commento del sindaco di Bari, Michele Emiliano, all'annuncio dell'abolizione delle province nell'ambito della manovra anticrisi. "Abolirle significa - aggiunge il sindaco di Bari - togliere soltanto la parte politica. Le funzioni restano, come quelle per strade, scuole e ambiente e con esse impiegati e oneri".

Anche il vicesegretario del Pd e anima di Vedo Enrico Letta è tornato a parlare della manovra: "La norma sulle pensioni, priva di qualsiasi visione strutturale e di lungo respiro, è un incentivo culturale all'evasione fiscale". Parlando nella seconda giornata di Vedro, il "think net" che lui stesso ha fondato sette anni fa in Trentino, Letta aggiunge: "All'italiano che in una sera si vede fregato dallo Stato il patto dei quattro anni di laurea o di uno di servizio militare, scatta immediatamente la reazione di dire "appena posso lo Stato lo frego io". Con una norma simile - conclude - si fanno cento passi indietro rispetto all'aspirazione alla cultura della fedeltà fiscale".

A Vedro ieri c'era anche il ministro per le Politiche comunitarie Anna Maria Bernini, che è di tutt'altro avviso rispetto a Letta: "Dal vertice di maggioranza la manovra anticrisi è uscita ancora più condivisa. Certamente il provvedimento è oggetto di una sintesi che ha dato la misura di una partecipazione all'interno della nostra coalizione, non solamente del partito di maggioranza, ai contenuti di un provvedimento che comunque era dovuto non solamente nei confronti dell'Europa, ma anche rispetto ad una serie di iniziative anticrisi, che già abbiamo avviato con il decreto sviluppo e la prima manovra".

"Tiene conto della crisi eccezionale finanziaria e internazionale - ha sottolineato Bernini - e anche di un trend di contenimento dei conti pubblici e insieme di liberalizzazioni strutturali per favorire la crescita. Questo tema rappresenterà per noi l'opportunità di chiamare in condivisione di responsabilità le forze di opposizione".

A proposito di abbattimento dei costi pubblici della politica, in particolare di quelli della pubblica amministrazione, il ministro ha sottolineato come "la legge costituzionale è l'unica via possibile. Lo voglio ricordare sommessamente. Si tratta - ha detto - di dettato costituzionale, che solo in questo modo può essere modificato".

Per l'abolizione delle Province e il dimezzamento del numero dei parlamentari ha quindi affermato di attendersi il voto degli Idv, "che ritengo scontato" ed ha evidenziato come "leader delle opposizioni, quali Di Pietro, Bersani e Casini, avevano chiesto in commissione di considerare prioritarie proprio tali riforme costituzionali".













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