E’ scontro sul segno della croce

Fierozzo, tutti contro la coordinatrice pedagogica che l’ha vietato ai bimbi



VALLE DEI MOCHENI. Anche il sindaco di Frassilongo (e presidente dell’Istituto culturale mòcheno) Bruno Groff ha preso posizione contro la decisione della coordinatrice pedagogica che in questi giorni ha tolto un momento fondamentale della vita quotidiana dei bimbi nella scuola per l’infanzia di Fierozzo che serve tutta la valle. Ai bimbi dai tre ai cinque anni è stato vietato di fare il segno della croce. Il 20 ottobre scorso c’era stata un’assemblea dei genitori che volevano che questo “atto” venisse mantenuto, La coordinatrice didattica era stata ferma invece con la propria idea. Allora, i genitori si erano rivolti al parroco don Daniele Laghi, al sindaco di Fierozzo Luca Moltrer e appunto anche al presidente (e sindaco) Bruno Groff. Una scuola specifica per le minoranze linguistiche che da sempre basano la propria cultura mòchena sulla religione cattolica. E’ intervenuto anche il presidente della giunta provinciale Lorenzo Dellai: «E’ un atto coerente con le nostre tradizioni che va rispettato» aveva dichiarato. E Dellai ha aggiunto: «E’ una notizia incredibile, voglio sperare che si tratti di uno scherzo di carnevale fuori tempo. Per quanto riguarda la Provincia, è del tutto naturale che i bambini delle nostre scuole materne adottino comportamenti coerenti con la fede religiosa delle proprie famiglie e con l'identità religiosa che costituisce parte fondamentale della nostra costituzione materiale».

Ma anche la Lega Nord è intervenuta con Alessandro Savoi che aveva sostenuto i genitori nella loro richiesta affermando che “La religione cristiana fa parte della cultura italiana e nessuno può permettersi di dimenticarlo: se i genitori decidono che i loro bimbi si facciano il segno della croce, gli insegnanti devono rispettare tale volontà”.

Ieri, il sindaco Bruno Groff è stato molto chiaro sulla decisione della coordinatrice: «Peggio di una dittatura, scrive, la volontà della coordinatrice pedagogica dell’asilo di Fierozzo di vietare il segno della croce ai bambini; appena arrivata non ha avuto l’intelligenza di informarsi e capire quali sono i valori fondamentali delle nostre famiglie; questa imposizione fatta da una figura che dovrebbe garantire e tutelare una fascia di età così delicata, grida allo scandalo, come grida allo scandalo il muro eretto tra lei e i genitori impossibilitati a ragionare». ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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