«Dopo quattro anni il parco agricolo è ancora un sogno»

La legge che lo istituiva è del 2008, ma poi nulla è stato fatto Assessori, consiglieri e sostenitori chiedono un intervento



ALTO GARDA. Quattro anni fa, e precisamente nell’agosto del 2008, veniva approvata all’unanimità dal Consiglio Provinciale la legge che istituiva il “Distretto/Parco agricolo del Garda trentino”. Ma da allora nulla s’è mosso e il parco agricolo resta tuttora un progetto sulla carta. Per questo, un folto gruppo di assessori, consiglieri, partecipanti e simpatizzanti dell’area “Bene Comune Alto Garda e Ledro” hanno preso carta e penna per esprimere il loro disappunto e sollecitare la realizzazione del parco. I firmatari del documento sono Alessandro De Guelmi, Massimiliano Floriani, Renza Bollettin, Roberto Calzà, Tommaso Ulivieri, Paolo Barbagli, Elena Solcia, Paolo Franzinelli, Annalisa Foletti, Mirko Carotta, Lorenzo Boretto, Luca Spagnolli

«Le quasi 9000 firme – scrivono – raccolte dal comitato promotore a sostegno della legge di iniziativa popolare, in larghissima parte di cittadini di Arco, Drena, Dro, Nago-Torbole, Riva del Garda e Tenno, e il forte appoggio della Coldiretti, testimoniano la larga adesione ad un progetto sentito in particolare dalla comunità locale. L’istituzione del Distretto agricolo risponde alla necessità di tutelare e valorizzare l’agricoltura locale e le altre attività che si legano positivamente al territorio per promuovere un equilibrio ambientale nell’area del Distretto e delle zone circostanti. A più di quattro anni dall’approvazione della legge provinciale, il Distretto agricolo non è ancora stato costituito nonostante la maggioranza uscita dalle elezioni del 2010 della Comunità Alto Garda e Ledro avesse assunto come punto qualificante del piano di sviluppo territoriale la sollecita attuazione della legge 15/2008, e viene messa in dubbio la costituzione dell’Agenzia incaricata della gestione del Distretto agricolo. Negli ultimi mesi sono inoltre emersi vari tentativi di ritardare i tempi di applicazione della legge ipotizzando soluzioni alternative alla sua attuazione in completa difformità con lo spirito stesso della proposta del Comitato promotore, che nascondono in realtà la mancanza di volontà politica di vedere la nascita del Distretto agricolo.

Il Tavolo di confronto e consultazione, istituito dalla Giunta della Comunità nel mese di marzo del 2011, si è riunito quattro volte. L’ultima riunione del Tavolo dell’8 marzo 2012 è stata convocata dalla Comunità per presentare la bozza definitiva dell’intesa istituzionale; da allora è calato il silenzio e non si è capito che fine abbia fatto il Distretto agricolo, visto che non è stata convocata un’altra riunione per prendere atto di obiezioni eventualmente pervenute dalle istituzioni pubbliche coinvolte. Il testo dell’intesa istituzionale è stato definito con il consenso di tutti i partecipanti al Tavolo di confronto e consultazione (soggetti pubblici e associazioni portatrici di interesse). Nonostante questo esistono delle resistenze, in particolare da parte di alcuni Sindaci, a sottoscrivere l’intesa istituzionale adducendo come motivazione una mancata rappresentanza dei Comuni nel Consiglio di Amministrazione dell’Agenzia. A questo proposito si vuole far notare che, in deroga con quanto previsto dalla legge 15/2008, i rappresentanti dei Comuni dell’Alto Garda sono stati inseriti nel Comitato di partecipazione che ha un ruolo importante di indirizzo e controllo sulla gestione del Distretto agricolo. Ricordiamo inoltre che tutti i passaggi decisionali della futura Agenzia saranno preventivamente approvati dalle Amministrazioni comunali. Noi assessori, consiglieri, partecipanti e simpatizzanti dell'area “Bene Comune Alto Garda e Ledro” riteniamo che di questo passo si rischia di perdere un'importantissima occasione di salvaguardia del Territorio e di promozione dei prodotti agricoli locali e, soprattutto, che si denoti una sostanziale mancanza di lungimiranza, rischiando di vanificare un progetto che, in questo periodo di crisi, investe opportunamente sul ritorno alla Terra e sulla cura dei suoi prodotti di qualità e la conseguente migliore offerta turistica. Contiamo sull'auspicio reso pubblico recentemente dall'assessore Mellarini – concludono – per il “superamento delle divisioni e dei distinguo per il miglioramento della qualità di vita dei cittadini dell'Alto Garda».

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