Donna incinta schiva auto contromano

È successo a Santo Stefano al Bus de Vela. Il consigliere Merler: «Mia moglie ha rischiato la vita. Troppi casi: interveniamo»


di Luca Marognoli


TRENTO. Ormai è un’“epidemia”. Un’altra vettura lanciata contromano, un’altra volta al Bus de Vela. In quest’occasione, fortunatamente, senza conseguenze. Ma c’è mancato poco che ci trovassimo a fare la cronaca di un nuovo terribile schianto.

La brutta esperienza è accaduta alla moglie dell’avvocato e consigliere comunale Andrea Merler, il giorno di Santo Stefano. Poco prima del mezzogiorno, stava salendo verso il Bondone, per un pranzo alle Rocce Rosse, quando, appena uscita dalla seconda galleria, in corrispondenza dell’ex pub El Pasiel, si è trovata di fronte una vettura che scendeva in senso contrario, ma sulla carreggiata sbagliata, la sua.

«Mia moglie era alla guida con in pancia il nostro secondo figlio, che nascerà fra quattro mesi e a bordo della sua Audi A3, seduta sul seggiolino, c’era anche la nostra primogenita, di un anno e mezzo», racconta Merler, ancora scosso. «Pensare che oggi sarei potuto essere vedovo e avere perso i miei figli in un incidente stradale mi fa rabbrividire...».

È stata questione di attimi. «Lei è riuscita a schivarlo e lui ha fatto una specie di inversione tagliando la strada e imboccando la bretellina per Cadine. Mia moglie si è trovata a seguirlo sulla stessa variante che porta alla rotatoria, dove lei ha preso per Sopramonte e lui per Cadine. Avrebbe voluto inseguirlo ma non ce l’ha fatta: quando l’ho vista tremava ancora».

La vettura che procedeva contromano era una Lancia Delta bianca con all’inizio della targa le lettere “ET”: il conducente sembrava essere un anziano. «Fortunatamente mia moglie, allarmata dai fatti di cronaca degli ultimi mesi, aveva deciso di non sorpassare più sul Bus de Vela. Se si fosse trovata sulla corsia di sinistra avrebbe rischiato il frontale».

Il consigliere Merler, capogruppo della Civica Trentina, ha intenzione di sollevare il caso dei contromano a Palazzo Thun: «Bisogna trovare delle soluzioni: Provincia e Comune devono intervenire. Sono davvero arrabbiato: quella zona è la più critica della città, continuano a ripetersi episodi simili...».

Le proposte avanzate sono di puntare sulla tecnologia: «O introdurre i dissuasori “tagliagomme” a monte della galleria, che si attivano con dei sensori, oppure dei ponti in acciaio lampeggianti per segnalare il divieto. Si potrebbero anche prevedere dei lampeggianti o dei segnali sonori azionati alcuni metri dopo che un veicolo ha imboccato una strada contromano. Troppe persone hanno rischiato la vita in maniera stupida e assurda».













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