Domenica d’oro, città invasa dalle bancarelle 

Ieri mercatini e fiera presi d’assalto per gli ultimi acquisti, ma i turisti sono meno degli altri weekend


di Claudio Libera


TRENTO. Si è svolta ieri l’ultima fiera dell’anno per la città di Trento, quella della domenica d’oro.

In una domenica antivigilia di Natale che ha confermato l’attrattiva dei mercatini e dei centri commerciali tutti aperti e pieni di gente, con la periferia, comunque, a soffrire rispetto al centro città. Lo scorso anno, la fiera si era svolta domenica 17, per evitare la concomitanza con la Vigilia, quest’anno tutto come da copione, aspettando l’arrivo di Babbo Natale. Come ha spiegato il Commissario Capo della Polizia Locale Mauro Eccel, “in città ci sono stati 120 banchi di vendita, con l’assegnazione di 27 posti agli spuntisti, coloro che si mettono in lista di attesa all’esterno della fiera, per prendere il posto dei titolari assenti”. L’occupazione delle vie – la fiera si è svolta nel quadrilatero composto da via Belenzani, il primo tratto di via Manci, via Roma, via delle Orfane, via Cavour e piazza Duomo – è stata dalle 7 alle 19. Sono seguite immediatamente le operazioni di spazzatura strade per far tornare la città al suo splendore in attesa del Natale. In servizio 6 al mattino e 2 nel pomeriggio. Ha aggiunto Eccel: “All’esterno nessun problema di viabilità ed anche i pullman di turisti sono in costante calo, dopo il boom di arrivi nel ponte dell’Immacolata”. La conferma si è avuta verso le 14 di ieri, quando tra la stazione della funivia di Sardagna, via Sanseverino e la Motorizzazione, con l’aggiunta occasionale di via Torre Vanga, gli autobus turistici non raggiungevano la ventina. Quest’anno, secondo gli addetti al traffico, la loro presenza è stata minore sino ad ora rispetto a quella delle passate stagioni, anche perché i mercatini nel corso del tempo sono proliferati un po’ ovunque e poi “visitarne 4/5 in un giorno diventa un’impresa al limite della resistenza”. Tra le novità – poche per la verità, dal momento che l’omologazione delle merci è quasi totale – “gli occhiali senza diottria”, per computer e tv, studio o lavoro, “a 12 euro con elegante custodia e cordino e naturalmente certificazione allegata”. In piazza Duomo, sull’angolo dei portici verso via Cavour, si levava attorno a mezzogiorno un canto bellissimo, in una lingua non facilmente intuibile. Erano le voci dell’”otreboR Ensemble”, “non chieda il perché ma è il nostro nome, Roberto scritto alla rovescia”. La melodia era in spagnolo cantata da Roldano Cattoni, Nicola Ferrari, Ezio Ferrari, Michele Nori, Cinzia Valentini, Tiziana Begher, diretti da Ilaria Ferrari, “anche se la guida di solito è collegiale o a turno!”. Loro, tutti più o meno di Ravina, fanno parte individualmente di altre formazioni ma per pura passione si esibiscono in Ensemble.















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