il bilancio

Dolomiti Energia, la siccità mette in crisi la produzione

Il 2022 è stato l’anno più nero con la tempesta che ha investito il mercato dell'energia e una tassazione a livelli mai raggiunti prima. L'assemblea dei soci: bilancio "superiore alle aspettative" con ricavi per 3,3 milioni di euro



TRENTO. Il 2022 per Dolomiti Energia è stato l’anno più nero. Ha perso il suo presidente, Massimo de Alessandri, improvvisamente e prematuramente scomparso. E ha dovuto affrontare la tempesta che ha investito i mercati energetici, con gli effetti da una parte della crescita del costo del gas e dall’altra, particolarmente pesante in Trentino, per la grave siccità che ha ridotto drasticamente la produzione di energia idroelettrica.

Date queste premesse, si comprende come l’assemblea dei soci, nell’approvare il bilancio civilistico e consolidato del 2022, abbia giudicato come «superiori alle aspettative», numeri che non sono nemmeno paragonabili alla normalità per il gruppo. Che ha patito anche una tassazione a livelli mai visti: tax rate al 77,7% per 85 milioni di imposte complessive, 54 dei quali straordinari per effetto della “tassa extraprofitti”.

Guardano ai dati di bilancio, risultati considerati buoni rispetto al quadro energetico generale, anche se al di sotto delle performance alle quale il Gruppo Dolomiti Energia era abituato negli anni scorsi. Il totale di ricavi e proventi consolidati a 3.354 milioni di euro contro 2.182 milioni di euro nel 2021, con un aumento del 53,7%. Margine operativo lordo consolidato a 196,5 milioni di euro a fronte di un risultato pari a 206,9 milioni di euro nel 2021: un calo del 5%. Risultato operativo consolidato (Ebit) a 118,5 milioni di euro (144,7 milioni di euro nel 2021, -18,1%). Risultato di esercizio consolidato a 8,7 milioni di euro (90 milioni di euro nel 2021, e qui il calo è record: 90,3% in meno). Indebitamento finanziario netto a 642,8 milioni di euro (696,2 nel 2021, con un miglioramento del 7,7%). Carico Fiscale che sale a 84,9 milioni (9 nel 2021). Tax Rate al 77,7%.

Sono i dati, assieme a un articolato rendicondo delle quantità di acqua, gas e energia elettrica distribuite, che sono stati presentati ai soci. Soci che si vedranno comunque distruibuire dividenti per 23 milioni di euro: 6 centesimi di euro per ogni azione posseduta. Nel 2021 il dividento era stato di 10 centesimi a azione. Sono soldi che vanno in gran parte a beneficio diretto della comunità, perché soggetti pubblici sono la gran parte dei soci. Con i comuni di Trento e Rovereto a fare la parte del leone, sia nel detenere le azioni del gruppo che, di conseguenza, nel dividersere gli utili. I dividenti, quest’anno, si attestano al 47,8% dell’utile netto.

Un ultimo dato per dare una misura all’effetto della siccità sulla produzione di energia idroelettrica: nel 2022 sono stati prodotti 2,3 miliardi di kWh contro i 3,9 miliardi di kWh del 2021. Più di un terzo in meno.

 













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