«Disturbò il concerto», Carollo finisce nei guai

La Procura lo accusa di aver molestato i «Suoni delle Dolomiti» e di aver calunniato gli organizzatori di Trentino Sviluppo. Giovedì l’udienza



TRENTO. L’aver organizzato un concerto parallelo a quello «ufficiale» dei Suoni nelle Dolomiti rischia di costare caro al famoso dj trentino Agostino Carollo. Giovedì mattina si dovrà presentare davanti al giudice Carlo Ancona per rispondere delle accuse di disturbo delle occupazioni delle persone, calunnia e diffamazione. Contro di lui ci sono tre denunce presentate dalla Trentino Sviluppo Turismo per il disturbo, dal dirigente Paolo Manfrini per diffamazione e dalla funzionaria Chiara Basssetti per calunnia. Tutto era iniziato con un movimentato episodio alla fine del trekking musicale di Mario Brunello, a Prati di Col a quota 2400, sopra San Martino di Castrozza. Era previsto un concerto di Schubert eseguito dal violoncello di Brunello e dal quartetto Lyskamm. Se non che, poco prima del concerto, sui prati si è presentato Agostino Carollo insieme al fratello Francesco. La coppia, armata di chitarra, si era messa a suonare, ma non c'è voluto molto per il migliaio di persone accorso, per capire che quel concerto nulla aveva a che fare con quello previsto per i Suoni delle Dolomiti. Dopo qualche minuto di quell'imprevista musica, la gente che era lì per ascoltare Schubert, ha iniziato a spazientirsi e sono partiti anche dei fischi. Gli organizzatori hanno deciso così di chiamare la polizia municipale e i carabinieri i quali, appurato che il dj non era in possesso dei permessi necessari per esibirsi, l'hanno invitato a smettere. Qualcuno lo aveva fatto in maniera più energica strappando il microfono e staccando gli spinotti dell’amplificatore. Per questo Carollo presentò denuncia ai carabinieri. Nella denuncia sosteneva che tre persone dell’organizzazione dei Suoni delle Dolomiti lo avevano preso a spintoni. Poi ribadì le sue accuse su un sito internet. A questo punto Trentino Sviluppo presentò a sua volta una denuncia seguita da Manfrini e dalla Bassetti. Il primo accusava Carollo di diffamazione per le suen dichiarazioni sul sito e su Facebook, mentre la Bassetti lo accusava di calunnia perché, a suo dire, nessuno aveva aggredito Carollo. Al termine dell’inchiesta è emerso che, effettivamente non c’era stata nessuna aggressione. Infatti c’era anche un video dell’episodio che mostrava come non ci fosse stata nessuna aggressione fisica, ma al massimo qualcuno che aveva strappato il microfono a Carollo. Tra l’altro non si trattava di appartenenti all’organizzazione, ma di persone del pubblico. Per questo è partita la controdenuncia per calunnia. Lo stesso Carollo ha parzialmente ammesso di essersi sbagliato. Tutto si inserisce in una sorta di duello tra Carollo e Trentino Sviluppo. Il dj accusava la società di promozione territoriale di concorrenza sleale per aver organizzato direttamente la manifestazione musicale.













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