Dighe sul fiume Adige: la Provincia non si ferma

I Comuni del “No” (Besenello, Villa Lagarina e Aldeno) chiedono un incontro al presidente Pacher sul progetto di Aquafil: «L’acqua è un bene comune»



VALLAGARINA. Mentre la Provincia dà il lascia passare al progetto di dighe sull'Adige, per le quali partirà la procedura di valutazione di impatto ambientale, i Comuni del no si organizzano. Ieri si sono incontrati i sindaci di Besenello, Villa Lagarina e Aldeno, paesi i cui consigli comunali avevano espresso una forte contrarietà al progetto di Aquafil. I loro pareri erano però stati scartati dalla giunta, in quanto "non pertinenti". Nella procedura erano coinvolti solo i Comuni direttamente interessati: Pomarolo, Volano e Nomi, e tra questi solo Nomi era contraria, Volano si è riservata di dare ulteriori valutazioni. Gli altri tre Comuni, che comunque avevano voluto pronunciarsi (votando un "no" all'unanimità) si sono sentiti liquidati troppo facilmente, e chiederanno a piazza Dante un incontro chiarificatore. Potrebbero in seguito elaborare un documento comune.

«L'acqua è un bene comune, tanto più l'Adige, e noi non ci troviamo in val di Fiemme - commenta il sindaco di Besenello Cristian Comperini - qui non si tratta di un discorso solo tecnico, la questione è anche politica e di questo vogliamo discutere con il presidente Alberto Pacher». I Comuni favorevoli hanno votato a maggioranza, mentre quelli contrari hanno sempre votato le loro delibere all'unanimità. La giunta provinciale per intanto ha riconosciuto che non esistono interessi pubblici prevalenti rispetto a quello a scopo idroelettrico proposto da Aquafil. La delibera della giunta provinciale non è un via libera, ora c'è tutta la valutazione di impatto da fare, ma per intanto si afferma che non ci sono altri interessi di uso delle acque. Il progetto di Aquafil è l'unico rimasto sul tavolo, dopo che Dolomiti Energia aveva ritirato la sua proposta. Aquafil ha ridotto l'impatto del progetto rispetto alle ipotesi di alcuni anni fa: si prevede una paratoia tra Volano e Pomarolo, seminascosta dall'acqua, che creerebbe una specie di lago fino al ponte di Nomi. Sul lato di Pomarolo sorgerebbe la centrale, seminterrata, su quello di Volano un passaggio per i pesci. La giunta provinciale ha dato il via libera, nonostante un parere nettamente negativo del servizio bacini montani. Quest'ultimo ha espresso perplessità sul non aver valutato altre collocazioni (si rischia una proliferazione di progetti), sui quantitativi di deposito di limo forse sottovalutati, sulle infrastrutture che dovranno essere raggiungibili dai camion, e su altri aspetti ambientali; il servizio foreste è invece preoccupato per la trota marmorata. (m.s.)

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