Differenziata, Pergine è la città dei virtuosi

Amnu spa presenta i bilanci: rifiuti non riciclabili scesi al 24,1 per cento


Roberto Gerola


PERGINE. Sempre più virtuosi nel settore della raccolta diferenziata. Emerge dai dati d Amnu spa, la ormai storica azienda municipalizzata di Pergine, nel tempo cresciuta e divenuta società a capitale pubblico. In sostanza, sempre meno la quantità di rifiuti non riciclabili conferiti.  In sostanza, è sempre meno la quantità di rifiuti non riciclabili conferiti. Si è passati dal 26 per cento del 2009 al 24,1 del 2010. Un passo importante se si tiene conto che gli utenti Amnu sono da anni alle prese con con questo tipo di raccolta. A disposizione ci sono: per il secco, cassonetto personalizzato o chiavetta per i contenitori da condominio, campane per il vetro, bidoni per l'umido, per le ramaglie, per la carta, per la plastica (ma occorre non confondere i rifiuti evitando così aseri guai). Ma andando oltre c'è sempre la possibilità di conferire (nei centri zonali) inerti, tetrapack, pile, bombolette, oli, batterie, ingombranti, pneumatici. Insomma, il rifiuto non riciclabile da portare in discarica è sempre meno. «E la cosa - dice Francesco Pergher, presidente di Amnu spa - non può che far piacere allo stesso cittadino sul quale, vanno poi a gravare i costi del servizio».  I dati di bilancio recentemente approvato mostrano che il fatturato ammonta a 7.337.000 euro: 6.870.000 euro rappresentano i costi, 210.000 euro l'importo delle tasse pagate e 242.263 euro l'utile realizzate. Un utile che rispetto all'anno precedente è aumentato del 9,9%.  «Ma si potrebbe fare meglio - dice ancora Pergher - se non ci fosse quella frangia di utenti che ancora abbandonano i rifiuti per la strada, nei boschi e nelle campagne. Rappresentano costi notevoli che pure loro finiscono per gravare sul cittadino». Purtroppo il dato è consistente anche se le recenti azioni con la polizia locale per individuare i responsabile stanno dando i primi frutti. Ci sono poi le raccolte effettuate con le "giornate ecologiche". «Sono iniziative encomiabili che se da un lato mettono in luce le scorrettezze di taluni, dall'altro mostrano la notevole sensibilità in quanti si impegnano a ripulire boschi, vallette e sentieri».  L'altra piaga, più volte emersa, è quella relativa al fenomeno che vede gli utenti bruciare determinati rifiuti nella stufa di casa specie in inverno. «È estremamente pericoloso per le sostanze nocive immesse nell'aria - dice Pergher - ed è consigliabile evitare che ciò accada».













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