Politica

Dellai archivia l’Upt: «Liste aperte, nuovo nome e simbolo»

Documento al parlamentino contro la linea Conzatti: «Le primarie di coalizione? Scorciatoia senza respiro»


di Chiara Bert


TRENTO. Un mese e mezzo fa, alla convention di Sanbapolis, aveva invitato, il suo partito ma anche gli alleati del Pd, a ragionare su «nuovi scenari». Aveva gettato il sasso, dicendo e non dicendo. Ieri Lorenzo Dellai ha detto: l’Upt può superare se stessa ed evolvere ancora una volta in qualcosa di nuovo. Di più: alle prossime comunali promuoverà liste aperte, potrà aderire anche a liste comuni con altri partiti della coalizione, e adotterà un simbolo e un nome che connotino la nuova impostazione.

Lo ha fatto in un articolato documento politico presentato al parlamentino provinciale dell’Upt che sarà discusso il 2 febbraio prossimo. Dunque tra pochi giorni. Il documento analizza la storia dei democratici popolari in Trentino, parla di sfide per il futuro dell’autonomia e per i partiti. Mette sul tavolo una proposta - politica e programmatica - che su un punto in questo momento si distanzia nettamente dalla linea della segreteria provinciale di Donatella Conzatti: le primarie di coalizione nei Comuni dove i partiti del centrosinistra autonomista non trovano un accordo sul nome del candidato sindaco per le elezioni di maggio.

Primarie nei Comuni. Al termine dell’incontro di ieri, una nota della segreteria riassume così: «In merito alle primarie, il parlamentino si è espresso confermando che la coalizione deve avere la capacità di ritrovarsi sui contenuti e di individuare un candidato di sintesi, ma ha anche preso atto che il sistema democratico delle primarie (delle idee) possa essere necessario in alcune specifiche situazioni». Nel suo documento Dellai dice una cosa ben diversa. Chiede ai partiti alleati «un’iniziativa urgente per comporre un’intesa politica generale che eviti pericolose fratture e attenui il logoramento dei rapporti interni» e definisce «una scorciatoia senza respiro le primarie intese come strumento di composizione dei conflitti dentro e tra i partiti in una fase di così fragile coesione politica». Quelle primarie che la segretaria Conzatti è invece tornata a chiedere con forza nei giorni scorsi - a partire dalla città di Rovereto dove una parte dell’Upt non vuole un Miorandi-bis - insieme al segretario del Patt Franco Panizza. Dellai invece resta fermo nella sua convinzione anti-primarie, già evidente alle ultime provinciali dove cercò in tutti i modi di evitarle.

Il superamento dell’Upt. Per quanto riguarda il partito, l’ex presidente della Provincia (oggi deputato) rilancia il suo progetto: per allargare e rivitalizzare l’autonomia, propone all’Upt di «ammettere la possibilità di un nostro superamento». Verso cosa? Nella nota post-parlamentino la segretaria spiega che in vista delle comunali «il partito conferma la volontà di proseguire nell’obiettivo di coinvolgere persone, associazioni e movimenti attorno al progetto federativo dell’Upt». Nel suo documento Dellai fa un passo oltre: chiede di promuovere «liste aperte a chi è disponibile a concorrere al rilancio del centrosinistra» e di «adottare conseguentemente un simbolo e una denominazione delle liste che connotino questa impostazione». Dunque di andare oltre il simbolo Upt. E propone di autorizzare le strutture locali del partito ad aderire a «liste comuni con altri partiti alleati» nei Comuni dove vi sia questa opportunità.

Lo scontro in maggioranza. Nell’assemblea di ieri non potevano non tenere banco le forti fibrillazioni in atto nella maggioranza provinciale. L’Upt accusa: «La preoccupante azione muscolare di Patt e Pd sta mettendo in difficoltà la coesione della coalizione». E richiama i due alleati alla «responsabilità per affrontare la discussione nel merito delle questioni economiche e sociali superando l’attuale conflittualità». L’Unione «richiama all'importanza di un'azione di governo stabile, retta da una coalizione solidale e consapevole del senso di un progetto politico unitario, com'è nella sua tradizione». Sempre ieri il capogruppo provinciale Gianpiero Passamani ha scritto al governatore Ugo Rossi chiedendo ufficialmente, a nome del gruppo, un vertice di maggioranza «per discutere dei punti più urgenti su cui lavorare nei prossimi mesi», dal disegno di legge sull’omofobia al Terzo Statuto, alla rete ospedaliera (dove l’Upt contesta la chiusura di alcuni punti nascita periferici prevista dal piano dell’assessora Borgonovo Re). Ma l’Upt chiede anche di mettere in agenda il tema del lavoro, in particolare la riforma dell’Agenzia del lavoro, e un piano delle opere pubbliche considerate strategiche per la legislatura. Nel merito dei programmi, nel documento di Dellai si evidenziano due impegni: una proposta di riassetto di sistema della rete istituzionale dell’autonomia «che garantisca efficienza senza compromettere la partecipazione e la personalità istituzionale delle comunità locali», e un libro bianco sul «Trentino policentrico» nel quale si delinei il pensiero dell’Upt sullo sviluppo e i servizi per i territori. «Una proposta da presentare pubblicamente entro febbraio», accelera l’ex governatore. Un attivismo sul fronte trentino che piacerà poco al suo successore Ugo Rossi.













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