De Laurentis rinuncia alla lista

Il presidente degli artigiani verso il sostegno a Ugo Rossi Mosna e Progetto Trentino? «Liberi di non vincere»


di Chiara Bert


TRENTO. Roberto De Laurentis non sarà in campo alle elezioni del 27 ottobre. Il presidente dell’Associazione artigiani non si candiderà e non ci sarà una lista del mondo delle imprese. La decisione era nell’aria da giorni ed è stata presa ufficialmente dopo la cena di lunedì sera a tre tra lo stesso De Laurentis e gli altri due presidenti di categoria di Rete Imprese Italia, Loris Lombardini (Confesercenti) e Gianni Bort (Unione commercio). Oggi De Laurentis e Lombardini (non ci sarà Bort per impegni di lavoro) illustreranno alla stampa la loro posizione comune in vista delle elezioni. E se non sarà un endorsement esplicito per una coalizione e un candidato presidente, sarà comunque un’indicazione di campo.

La scelta arriva dopo settimane di confronto a tutto campo, al termine di una girandola di incontri che il leader degli artigiani ha avuto con tutte le forze politiche e che gli hanno garantito una visibilità senza precedenti, con una corsa dei partiti a chi corteggiava di più le piccole e medie imprese. Incassato tutto ciò che si poteva incassare in campagna elettorale - dagli sgravi Irap ai soldi per i crediti dei concordati approvati nelle ultime due settimane dalla giunta provinciale, fino alle promesse bipartisan su fisco e burocrazia - la tentazione di De Laurentis era quella di cedere alle pressioni di una fetta della propria base, ovvero presentarsi con una propria lista autonoma dagli schieramenti. Ipotesi accarezzata, tanto che il presidente degli artigiani aveva già abbozzato una lista di suoi candidati e ragionato sul fatto di dover lasciare i suoi incarichi. Senza di fatto mai raccogliere il forte pressing che pure arrivava da Forza Italia e Lega perché si mettesse alla guida di una coalizione di centrodestra.

Ma la riflessione degli ultimi giorni ha portato ad esito diverso: troppo rischioso correre da soli, una pericolosa conta che - con l’attuale legge elettorale – avrebbe avuto con tutta probabilità il solo effetto di mettere gli artigiani e in particolare De Laurentis nell’angolo, disperdendo il potere contrattuale accumulato in queste settimane.

E ora che la sveglia ai partiti sembra aver funzionato, cosa farà Rete Imprese Italia? Si schiererà e darà un’indicazione di voto ai propri associati? «Dopo tutto questo can can non possiamo non dire nulla», ha ripetuto più volte De Laurentis, che ieri ha incontrato il candidato presidente del centrosinistra Ugo Rossi. Ribadita l’apertura su alcuni temi posti da Rete Imprese Italia, dalla detassazione per le imprese virtuose a un nuovo ruolo di Trentino Sviluppo e una maggior partecipazione del privato in Agenzia del lavoro.

«Rossi ha fatto delle aperture notevoli e ha dimostrato grande attenzione alle imprese», osserva il presidente degli artigiani. Parole che lasciano intuire un endorsement pragmatico verso la coalizione che in via Brennero si ritiene abbia le maggiori chance di vincere il 27 ottobre. Con un appoggio ai candidati espressione del mondo artigiano schierati nelle liste del centrosinistra autonomista. «Per quanto mi riguarda, so separare le mie opinioni politiche (De Laurentis viene da Alleanza Nazionale, ndr) da ciò che considero più utile per la mia categoria», chiosa il presidente degli artigiani. «Ho detto tre mesi fa cosa si doveva fare per vincere, ma c’è chi ha chiuso la porta. Liberi di non vincere». Un messaggio chiaro a quel Progetto Trentino di Silvano Grisenti a cui De Laurentis era stato all’inizio molto vicino ma con il quale si è poi consumata una rottura personale insanabile.

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