Dal 2006 stanziato un miliardo di risorse pubbliche

La Provincia investe l’1,9% del Pil. Ateneo, Fbk e Fem i maggiori beneficiari. Ma ora anche Protonterapia e Muse



TRENTO. Dal 2006 a oggi, il conto totale fa 1 miliardo 162 milioni di euro. Sono gli investimenti provinciali stanziati per le attività di ricerca e innovazione. Risorse andate nelle casse di enti, pubblici e privati, e di imprese. Dal 2009 al 2010 il grande balzo, con il budget passato da 76 a 121 milioni di euro, saliti a quasi 165 milioni nel 2011 e a 174 milioni nel 2012. Nel 2013 il taglio, si scende a poco più di 160 milioni, e anche l’ultima manovra (la prima della giunta Rossi) ha dovuto ridurre del 10% gli investimenti. Ai 123,6 milioni previsti dall’assestamento 2014 si sommano altri 22 milioni per interventi a favore delle imprese per progetti di ricerca. Solo nel 2014, in base agli accordi di programma, 32 milioni sono stati destinati alla Fondazione Kessler, altri 22 milioni alla Fondazione Mach (Fem).

Il Trentino investe in ricerca l'1,9% del Pil contro il 3% chiesto dall'Europa, ma resta al top tra le Regioni e svetta anche se confrontato con il vicino Alto Adige, che si ferma allo 0,9%.

Se si guarda alla ripartizione degli stanziamenti, la parte del leone la fa l’Università, che nel 2013 ha assorbito il 36% delle risorse investite dalla Provincia. Seguono le due fondazioni, alla Fbk è andato il 21,66% degli investimenti, alla Fem il 15,36%. Le imprese si sono divise poco più del 13% della torta, seguite da convenzioni e accordi (6,25%). Il 6% è andato al neonato Centro per la protonterapia che accanto alle funzioni medico-terapeutiche (al momento ancora in standby in attesa delle autorizzazioni e dell’entrata in funzione del centro), ha nella sua mission anche funzioni di ricerca applicata, in particolare nei campi della biologia e anche dell'attività spaziale (i macchinari sono in grado di simulare ad esempio l'effetto di determinate radiazioni sull'uomo, le stesse che si incontrano fuori dall'atmosfera terrestre).

Ai progetti di ricerca su bando è andato (l’anno di riferimento è sempre il 2013) lo 0,14% delle risorse provinciali, mentre sul bilancio pluriennale risultano stanziate risorse per 6 milioni. Ma negli ultimi due anni un nuovo ente si è aggiunto al tavolo degli enti da finanziare: al Muse, il gioiello di Renzo Piano che al suo primo anno di apertura ha fatto il boom di visitatori, svolge infatti ricerca in diversi ambiti, dalla preistoria alla geologia, dalla zoologia alla botanica e alla biodiversità tropicale. Lo scorso agosto la giunta ha stanziato 2,5 milioni espressamente per le attività di ricerca, in aggiunta ai finanziamenti ordinari.

Inevitabile però ricordare che negli ultimi mesi di finanziamenti alla ricerca si è parlato molto soprattutto per il taglio - per altro annunciato - a Trento Rise. A luglio la giunta ha confermato una riduzione da 76 a 60 milioni di euro. Sul maxi-consorzio dell'Ict, lautamente foraggiato nell’era dellaiana, è calata la mannaia di Rossi.©RIPRODUZIONE RISERVATA













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