Cura dei tumori, il Trentino fa scuola con l'informatica

Il progetto, esportato in tutta Italia, è nato dalla collaborazione tra il reparto di oncologia del Santa Chiara e gli operatori informatici della Fbk. Dal 2001 medici e informatici lavorano a stretto contatto


Sandra Mattei


TRENTO. Il progetto è nato dalla collaborazione tra il reparto di oncologia del Santa Chiara e gli operatori informatici dell'Irst, oggi Fbk. Dal 2001 medici e informatici lavorano a stretto contatto per un sistema diventato un prototipo da esportare in Italia e oltre. Si tratta di un modulo base che ha messo in rete le cartelle dei pazienti oncologici per 10 anni: quasi 20 mila i pazienti totali. I risultati del progetto di informatico sono stati presentati con giusto orgoglio ieri, nel corso di un workshop che ha messo a confronto i protagonisti dell'innovativo sistema di gestione dei pazienti malati di cancro, nonché le esperienze analoghe in altre regioni italiane. Tra i relatori del convegno, che si è tenuto nella sala della Fondazione Cassa di risparmio di Trento e Bolzano (sponsor del progetto), i due referenti: il dottor Enzo Galligioni, primario del reparto oncologico di Trento e Stefano Forti, responsabile sul fronte della Fbk. «La collaborazione con il reparto oncologico - spiega Stefano Forti - è nata alla fine degli anni'90, stimolati da direttive ministeriali che hanno favorito la realizzazione di sistemi informatici. Abbiamo messo in rete così le cartelle cliniche di tutti i pazienti in carico all'oncologico, compresi quelli dei presidi periferici, in modo da avere in tempo immediato situazione clinica di ogni malato, operazioni, cure, dosaggi di chemioterapie a cui è stato sottoposto. Non solo, il sistema è in continua evoluzione. Da un paio di anni abbiamo avviato una nuova fase sperimentale: il sistema può dare suggerimenti per scegliere la cura, secondo le linee guida delle società oncologiche». Il sistema permette così di essere collegati da qualsiasi computer dell'azienda (nel pieno rispetto della privacy). I vantaggi, come si può capire, consistono nell'avere in tempo reale tutte le informazioni sul paziente e sulla cura a cui è sottoposto (dosaggi, timing, indicazioni di cura, tracciabilità per gli infermieri) favorendo così gli scambi con gli ospedali periferici, ma dando anche indicazioni per il dosaggio della chemioterapia o per la preparazione di farmaci. E' il primario di oncologia, Enzo Galligioni, a fornire alcuni dati per capire la portata dell'esperienza avviata dieci anni fa. «Dal 2001 abbiamo in carico 19.641 pazienti, dei quali 16 mila circa curati dal reparto di oncologia del Santa Chiara, gli altri 2.800 negli ospedali periferici. I dati a nostra disposizione registrano i dati riguardanti i pazienti, ma anche l'andamento dei tumori in Trentino. Abbiamo in memoria infatti gli accessi giornalieri, la percentuale dei nuovi pazienti all'anno, la tempestività terapeutica, la puntualità della visita, in modo da valutare l'efficacia del lavoro che facciamo». Un sistema che sta facendo scuola e che è stato commercializzato all'esterno. Spiega Stefano Forti: «Noi abbiamo creato il modulo base, un prototipo spin off che è stato realizzato da una ditta, la Mtt-Pro, che lo ha commercializzato. Molte città italiane lo hanno adottato, tra queste Padova, Roma, Firenze e il San Raffaele di Milano». Un risultato che è in linea con la tendenza della sanità a livello nazionale: finanziare proprio quei progetti che comprendono la cartella clinica elettronica per la piena accessibilità delle informazioni sui pazienti.

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