Coredo, sul crossodromo ora c’è il rischio ricorso

Il Comitato anti-pista: dopo il via libera del sindaco, valuteremo altre strade Il portavoce: «Raccolte 711 firme, ma il fronte del no è cresciuto ancora»


di Giacomo Eccher


COREDO. Il crossodromo si farà ma il comitato dei contrari non si arrende e studia contromosse, che potrebbero portare anche nelle aule giudiziarie. «Abbiamo varie carte da giocare e le giocheremo tutte, fino in fondo», si limita a dire il portavoce del comitato, Sergio Fedrizzi. Che alla fine il sindaco Scoz avrebbe dato il via libera al discusso progetto era nell'aria già da qualche giorno ma l'ufficialità è arrivata il 30 maggio con una missiva in cui il primo cittadino, citando la «non contrarietà» della Comunità di valle, ha comunicato alla Terza Commissione permanente del Consiglio provinciale «che procederà a firmare il contratto per la realizzazione della contestata pista in località Larghe».

A far decidere il sindaco sarebbe stato, in ultima istanza, una riunione della sua maggioranza (ma a Coredo la minoranza non c'è, alle comunali del 2010 c'era lista unica) decisa ad andare avanti con la pista considerato che il progetto era arrivato ad un punto di non ritorno. Decisione tutt'altro che indolore dunque per Scoz che fino all'ultimo si è aggrappato ad un parere della Comunità di valle che in due mesi e più di riflessione ha prodotto una riposta «di non contrarietà» con l'opposizione del Pd, partner di giunta ed ha sconfessato l'altra istituzione di valle, l'Apt, che invece sul crossodromo di Coredo la contrarietà l'ha sempre manifestata e ribadita dal presidente Andrea Paternoster nell'assemblea generale della scorsa settimana a Taio.

Adesso si attende l'avvio dei lavori, ma come detto il comitato non intende assolutamente darsi per vinto. «La contrarietà dei 711 firmatari rimane e sono convinto che oggi sarebbero almeno il doppio. Con la nostra azione abbiamo fatto capire che cosa significa per la valle un impianto di questo tipo posizionato in un sito così centrale ed esposto», afferma Fedrizzi.

Sulle mosse future nessuna anticipazione ma lascia intendere che, ora che si è esaurita la pista politica, si seguiranno altre strade. Tra queste, evidentemente, c’è anche quella giudiziaria.

Il crossodromo, lo ricordiamo, ha uno sviluppo complessivo di 1630 metri con 13 salti, un'area paddock di 10.000 mq per sosta di piloti, dei mezzi e del pubblico nelle giornate di gara; un'area di servizi tecnici per la pista (compreso ufficio gara e direzione, zona lavaggio moto e assistenza tecnica). ©RIPRODUZIONE RISERVATA













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