Coredo, Italia Nostra boccia il crossodromo

Il presidente Mayr: «Nulla contro le moto, ma l'area scelta è assurda»


Giacomo Eccher


COREDO. Nulla contro il motocross, ma la collocazione del crossodromo a Coredo è inopportuna. E non è stata discussa con i comuni vicini. Anche Italia Nostra, per bocca del presidente Paolo Mayr, prende una posizione nettamente contraria al progetto (già approvato e appaltato), che nelle scorse settimane ha visto crescere il fronte del no, con una raccolta di firme - oltre 700 persone hanno aderito tra Coredo e Sanzeno - poi consegnate in consiglio provinciale a Trento.

«Sono convinto - scrive Mayr - che chiunque si rechi sul posto e conosca la reale intensità fonetica, il sollevamento di polveri, l'emissione di gas, non possa che rimanere allibito per la posizione prescelta, proprio di fronte all'intera Valle di Non, quasi totalmente senza schermi naturali protettivi».

«Teniamo a chiarire - prosegue - che non abbiamo alcuna antipatia per il motocross ma riteniamo che non sia sostenibile l'impatto sulle popolazioni vicine. Una quarantina di intrepidi motorizzati a tutto gas non saranno certo graditi e quando la qualità della vita dei residenti e dei turisti andrà in forte degrado, si renderanno conto della "rapina" del loro diritto alla pace ed al silenzio, allora si leveranno vive e diffuse proteste, e conseguentemente interrogazioni e raccolte di firme ben più efficaci rispetto a quelle suscitate finora. Sarà quindi opportuno che il Moto Club Rallo ed il Comune pensino fin d'ora all'eventualità di dover chiudere a furor di popolo questa pista e andare alla ricerca di una zona più consona».

«Non si comprende - scrive ancora il presidente di Italia Nostra - come si possa aver autorizzato la localizzazione di questo impianto in un luogo così aperto, e come è stato appurato, senza il parere favorevole della Tutela del paesaggio, senza sottoporre il progetto ad approfondito esame di Via e senza il parere dei consigli comunali interessati dalle conseguenze dannose, in particolare di quello di Sanzeno, il cui ambiente dovrebbe essere particolarmente salvaguardato per la presenza della Basilica dei martiri, delle chiese affrescate, di Casa de Gentili, del Museo retico. Questa struttura - conclude Mayr - è in aperto contrasto e conflitto con la ricerca di incentivazione di un turismo naturalistico e culturale nella valle».













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