«Contro la crisi rivediamo gli investimenti»

L’assessore Rossi concorda col collega Olivi: l’occupazione deve avere la priorità su tutto



TRENTO. Rossi è pronto a raccogliere il suggerimento del collega di giunta Alessandro Olivi e a rivedere il piano amministrativo di quest’ultima anno di legislazione con lo scopo di far fronte alla crisi, ma soprattutto alla necessità di convogliare le risorse del Trentino su una nuova economia strutturalmente più solida. «Prima di tutto però - spiega l’assessore alle politiche sociali - dobbiamo evitare di rincorrere i numeri. Dobbiamo approfondire la situazione al di là dei dati che vengono sfornati a ritmo continuo. Col senno di poi, possiamo dire che fino abbiamo avuto troppa fretta di porre pezze e tamponi alle falle che si aprivano, ma è anche vero che la crisi era difficilmente misurabili nella sua dislocazione temporale».

Olivi era stato chiaro: il Trentino, l’opinione pubblica, gli imprenditori, i politici ancora non si sono accorti della portata della crisi. Quando se ne uscirà nulla sarà più come prima e delle 38 mila aziende oggi presenti sul territorio molte saranno sparite. E tutto questo succederà mentre le risorse, anche pubbliche, saranno sempre meno. «Dobbiamo prendere atto che la crisi non può essere risolta dalla Provincia da sola, così come il governo non potrà preoccuparsi di tutti. Così anche noi dobbiamo concentrarci su alcuni settori, quelli in grado di dare risposte e aiutare la riconversione di quelli che invece sono a fine corsa. Penso, ad esempio, all’edilizia che non potrà più pensare alla costruzione, ma piuttosto alla ristrutturazione e all’ambiente».

Questo significa che la politica deve orientare le risorse (in calo) con molta attenzione. «Dobbiamo rivedere anche l’impegno dell’Agenzia del lavoro, in modo da strutturare gli investimenti in modo da garantire più efficacia. Per questo dovremo studiare la resa di alcuni corsi di formazione e concentrare le risorse su quelli che effettivamente danno risposte».

Olivi era stato molto chiaro: la giunta deve avere il coraggio di rivedere le proprie priorità, mettendo da parte anche alcuni progetti che “sottraggono” risorse alla priorita delle priorità: il lavoro e l’occupazione. «Ne abbiamo già parlato ed è ovvio che dovremo rivedere le nostre priorità. Metroland? Mah, su questo io ho sempre detto che dobbiamo andarci con cautela anche nell’investimento di risorse. Comunque la condizione essenziale è quella di avere la garanzia che la dislocazione delle risorse segua una logica molto selettiva e strutturale». L’esempio di Rossi riguarda la “sua” legge sulla non autosufficienza: l’assegno può generare un virtuoso movimento economico capace di incidere sullo stesso prodotto interno del Trentino, quest’anno previsto in calo fino alla recessione.

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