Consiglio, scoppia la bufera su Dellai

Dopo l'intervista al «Trentino» opposizioni infuriate. La Lega: «Chieda scusa»


Luca Petermaier


TRENTO. C'è mancato poco che il consigliere della Lega Civettini non si spogliasse in aula «per dimostrare che il Carroccio non ha nulla da nascondere». E per fortuna che il presidente Dorigatti lo ha fermato, non riuscendo però a contenere la rabbia degli altri leghisti, scoppiata ieri in consiglio provinciale dopo la dura intervista al Trentino di Lorenzo Dellai.

Chiamarlo «scontro» è riduttivo. E' stata più una rissa verbale, a tratti anche violenta, con insulti e parolacce che hanno trasformato l'aula in un ring ribollente francamente anche poco edificante. Tanto che il presidente Dorigatti ha dovuto sospendere i lavori per mezz'ora cercando di calmare gli animi e richiamando tutti al rispetto del regolamento e al contegno che l'aula del consiglio richiede(rebbe).

Tutti contro Dellai, non presente fisicamente in aula, ma bersaglio degli strali leghisti per quelle parole - durissime - pronunciate ieri al nostro giornale: «Lega che usa metodi mafiosi», «esponenti trentini del Carroccio poco dotati» e poi, rivolto alle categorie economiche, l'invito a non dare troppe lezioncine ma a rimboccarsi le maniche e lavorare per il Trentino.

La rissa verbale è stata innescata da Nerio Giovanazzi che ha chiesto al presidente Dorigatti di convincere Dellai a riferire in aula della difficile situazione economica denunciata sul giornale. «Se Dellai vuole coesione - ha poi detto - io ci sono - ma non si carichino sulle spalle dell'opposizione le responsabilità di scelte che sono solo di Dellai». Dichiarazioni che hanno rotto la diga che (a fatica) conteneva la rabbia leghista, scoppiata poi con le invettive di Savoi («mafioso sarà Dellai»), Penasa («tanti nemici tanto onore») e Civettini che (supportato da Filippin) ha chiesto al governatore di venire in aula e scusarsi.

Ci ha pensato poi una stilettata di Firmani (che a Civettini che si spogliava ha indirizzato un «portati qui la Minetti») a far trascendere il dibattito, costringendo Dorigatti a sospendere la seduta.  Ieri è intervenuto anche l'onorevole Fugatti: «Dellai accusa noi di metodi mafiosi, dimenticando che in Trentino se qualcuno non la pensa come lui è tagliato fuori da tutto. Non accettiamo lezioni dal presidente».













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