Perché io firmo / 57

«Consiglieri, serve un sussulto di responsabilità»


Sabina Chiasera


Caro direttore, aderisco convintamente all’iniziativa del Trentino (e mi complimento!) perché credo che l’attuale situazione di crisi economica - ma non solo - domandi a tutti, ma in particolare a chi ricopre incarichi nelle istituzioni pubbliche a servizio del bene comune, un sussulto di responsabilità e uno sforzo deciso di cambiamento, di novità. Lo spettacolo triste offerto ormai da troppi politici di ogni partito coinvolti in storie di tangenti, superficiali e poco impegnati nell'esercizio quotidiano del mandato, garantiti oltre la misura sotto il profilo economico fino a farne dei privilegiati, sta minando alla radice la credibilità dei cittadini verso le istituzioni e costituisce nel contempo un'offesa alla dignità di ogni persona che vive in questo Paese, soprattutto di chi non riesce a trovare un lavoro (penso in particolare ai giovani) e di chi, con grandi sacrifici, non riesce ad arrivare alla fine del mese.  I nostri politici non sembrano accorgersi dell'esodo "silente" dalla cittadinanza tra vecchi e nuovi ceti popolari e del pesante disagio diffuso.  La crisi globale che oggi investe il mondo potrebbe (e dovrebbe!) costituire realmente l'occasione propizia per rimboccarsi le maniche insieme e condividere sacrifici, senso di responsabilità e un sano cambiamento di pensiero e di iniziativa per il futuro. Urgono nuove forme di politica in grado di riavvicinare i cittadini alla cittadinanza, a partire dal fronteggiamento comune di problemi quotidiani.  Gli esempi buoni non ci mancano a livello locale e nazionale, soprattutto dal passato. I tagli agli stipendi di parlamentari e consiglieri non possono certo salvare i bilanci dello Stato e farci uscire dalla crisi, potrebbero però rappresentare un segno della volontà di recuperare il significato alto della politica. Con la mia adesione, esprimo questo auspicio.













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