Confindustria: «Manovra miope» Rossi: imprese siano competitive

Bilancio, incontro giunta-parti sociali. Industriali critici sul taglio dell’agevolazione Irap: «Si sono dimenticati di chi contribuisce di più al gettito». Il governatore: «Non rompano l’equilibrio»


di Chiara Bert


TRENTO. Non bastano 197 milioni di sgravi fiscali, quasi 40 in più del 2015, a far sorridere tutte le categorie economiche. E se il presidente degli artigiani Roberto De Laurentis, che solo cinque mesi fa riempiva il Sociale di associati sparando contro la Provincia, ieri è uscito soddisfatto dall’incontro in cui il governatore Ugo Rossi, il vice Alessandro Olivi e l’assessore Carlo Daldoss hanno presentato la manovra 2016 alle parti sociali, dagli industriali è arrivato un giudizio severo. «Abbiamo espresso tutte le nostre perplessità», dichiara al termine il direttore di Confindustria Trento Roberto Busato, «abbiamo chiesto se si sono dimenticati della categoria che oggi contribuisce più di tutti al gettito provinciale».

Agli industriali non va giù la scelta della Provincia di riportare l’aliquota ordinaria dell’Irap al 3,9%, pari all’aliquota statale, ovvero 1,6 punti in più rispetto all’aliquota in vitore in Trentino nel 2015. La scelta della giunta è stata quella di ridurla al 2,68% per le imprese che mantengono l’occupazione e di azzerarla solo per quelle aziende che aumentano l’occupazione stabile di oltre il 5% (nell’ultima manovra si era partiti dal 10%, poi dimezzato, ndr).

«Una volta conveniva fare impresa in Trentino, ma con un taglio di queste dimensioni dell’Irap significa che le agevolazioni non ci sono più e il Trentino non è più attrattivo», commenta Busato. Duro anche sull’eliminazione dell’Irap a fronte di un aumento dei posti di lavoro oltre il 5%: «Forse non ci rendiamo conto del periodo in cui siamo. Un’azienda di medie dimensioni come fa ad aumentare del 5%? Questo lo può fare solo una piccola azienda».

Sul punto ieri sono intervenuti anche gli albergatori con il presidente Luca Libardi, che hanno obiettato che parlare di occupazione «stabile» significa penalizzare la loro categoria, che assume soprattutto lavoratori stagionali. «Una misura contro di noi», hanno protestato, facendo sbottare il governatore Ugo Rossi che rivendica di aver messo a punto una manovra che aiuta le imprese e in particolare - con le riduzioni Imis - proprio gli albergatori. E anche il segretario della Cgil Franco Ianeselli a fine incontro commenta: «Se ognuno continua con rivendicazioni di categoria, non se ne esce».

Agli imprenditori il presidente della Provincia manda un messaggio netto e senza sconti: «Abbiamo costruito una manovra coraggiosa, espansiva ed equilibrata, c’è stato uno sforzo straordinario che mette in campo 197 milioni di sconti fiscali alle imprese. Ora è tempo di dimostrare che le imprese si danno da fare per la competitività, dentro e fuori il Trentino». «Serve uno scatto forte - incalza Rossi - serve la responsabilità di garantire un equilibrio e mi auguro che le categorie non si prendano la responsabilità di romperlo».

Nel concreto, il governatore si dice pronto ad accogliere «proposte puntuali serie» ma non a sostanziali modifiche della manovra: «L’aliquota Irap per chi mantiene l’occupazione - replica agli industriali - è la stessa di Bolzano ed è un punto e mezzo più bassa di quella nazionale. E lo sgravio Imis sugli imbullonati per le grandi imprese vale metà dell’Imis per alberghi e negozi. In più hanno avuto la riduzione dell’Ires».

Sorridono commercianti e artigiani. «Lo sforzo per alleggerire le tasse si vede», riconosce Gianni Bort. «Tutto ciò che è detassazione è benzina per le imprese», osserva Roberto De Laurentis.

Cgil, Cisl e Uil hanno confermato l’apprezzamento per l’abolizione dell’addizionale Irpef per i redditi fino a 20 mila euro, una misura che vale 24 milioni di euro, ma sono tornati a chiedere l’indicizzazione dell’Icef per i canoni Itea e a sollecitare l’avvio del fondo di solidarietà per gli ammortizzatori delle piccole imprese e del fondo sanitario integrativo.

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