verso le elezioni di luglio

Comunità, la “grana” di Faedo

Borga attacca: non sia il commissario a nominare i 4 grandi elettori



FAEDO. Il Comune di Faedo sarà a breve commissariato, dopo che alle elezioni di domenica scorsa hanno votato pochi cittadini (il 38,7%), non raggiungendo il quorum necessario previsto della metà più uno degli aventi diritto. Il commissario resterà in carica sino alle prossime elezioni comunali, svolgendo le funzioni del sindaco. Nel frattempo vi sarà, però, un importante appuntamento elettorale dal contenuto prettamente politico e cioè l’elezione della Comunità di Valle della Rotaliana, secondo i meccanismi previsti dalla disciplina recentemente introdotta dal consiglio provinciale per la quale saranno coinvolti nel voto solo i consiglieri comunali degli otto Municipi della Piana. Su questa vicenda ha depositato un'interrogazione diretta al presidente della giunta provinciale il consigliere Rodolfo Borga della Civica trentina per capire il ruolo che avrà il commissario nella prossima elezione dell'ente (probabilmente a luglio). «Si pone il problema di come il Comune di Faedo potrà nominare i 4 grandi elettori che gli competono - afferma Borga - a quanto risulta, la Provincia sembra ritenere che ad esprimere questi quattro voti debba essere il commissario. Soluzione che, a prescindere da considerazioni di carattere giuridico, non può non sollevare qualche perplessità. Trattasi, infatti, di elezioni dal contenuto prettamente politico, che con tutta evidenza mal si conciliano con il ruolo tecnico e super partes che il commissario è chiamato a svolgere. Inoltre, vi è sempre il rischio che il commissario nominato dalla giunta provinciale, che ovviamente è espressione di una certa parte politica, possa determinare l’esito delle elezioni». Per Borga è opportuno evitare di attribuire al commissario il potere di votare (per quattro): «Bisognerà trovare - spiega il consigliere - dei meccanismi che garantiscano la sua assoluta imparzialità, così da evitare che le elezioni possano magari essere decise da un tecnico nominato da una precisa parte politica. Il solo modo perché ciò avvenga è che il commissario non partecipi al voto o, in alternativa, deponga nell’urna 4 schede bianche». (a.a.)













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