Comune e Cmf, scontro sul ponte

Storo, l’opera sul Chiese costa 1 milione e mezzo. Botta e risposta per la perizia contestata dal sindaco


di Stefano Marini


STORO. Qualche problema di sicuro c'è, a giudicare dal verbale della riunione d'urgenza del consiglio dei delegati del Consorzio Miglioramento Fondiario (Cmf) di Darzo e Lodrone tenutasi il 5 settembre, nel quale il segretario del Cmf (ed ex segretario del Comune di Storo) Giovanni Berti riporta passaggi che danno un quadro piuttosto fosco della situazione.

Dalla lettura si apprende che la riunione d'urgenza è stata convocata per dare risposta ad una lettera firmata dal sindaco si Storo Vigilio Giovanelli che si conclude come segue: «Preme sottolineare che allo stato attuale gli elementi di valutazione in possesso della scrivente amministrazione pregiudicano l'erogazione della quota di contributo assunta a carico del bilancio comunale». Detto in altri termini: il Comune di Storo ha sollevato dei problemi riguardo ad una perizia connessa ai lavori che ritiene gli impediscano di erogare la quota del finanziamento comunale prevista per il ponte sul Chiese. Il consorzio tuttavia contesta l'interpretazione data dal Comune, e forte di una relazione del direttore dei lavori, l'ingegnere Arturo Zen, controbatte spiegando come la proposta non sia "migliorativa" del progetto ma una semplice perizia che non comporta modifiche all'opera (a cambiare sarebbe il modo in cui si svolgono certi lavori non il risultato degli stessi, insomma) ed anzi permette un risparmio di oltre 8 mila euro rispetto alla modalità prevista in origine. Per il Cmf quindi, il rilievo sollevato dal sindaco non ha ragione di essere.

A preoccupare i delegati del Cmf resta però la questione dei rapporti col Comune di Storo: nella lettera del sindaco si parla apertamente di blocco della quota comunale dei contributi. E non si tratta di bruscolini. Il ponte dovrebbe costare 1 milione 530 mila euro, 963 mila finanziati dalla Provincia e 567 mila dal Comune. L' ipotesi che questa parte di contributo possa non essere erogata «avrebbe conseguenze inimmaginabili e per questo il presidente, Narciso Marini, ha convocato in via d'urgenza il Consiglio». Nel dibattito l'unanimità dei consiglieri concorda sulle gravi conseguenze che avrebbe la mancata erogazione delle risorse promesse. Ma non è solo la questione contingente a preoccupare i delegati. Prosegue infatti il testo: «Oggi c'è sul tavolo una perizia, domani potrebbe trattarsi di un'autorizzazione o di un subappalto, dopodomani del pagamento di una parcella o di uno stato di avanzamento e poi ci saranno gli atti di contabilità finale. Non è possibile proseguire se non c'è chiarezza con il Comune su come e chi ha il potere e dovere di condurre i lavori e adottare gli atti amministrativi inerenti e conseguenti». Insomma «i consiglieri intervenuti reputano sia assolutamente necessario rivendicare la propria autonomia amministrativa riconosciuta da leggi e regolamenti» e il testo si conclude con un ammonimento: «Il Consorzio offre al Comune la massima collaborazione e si aspetta dal Comune altrettanta massima collaborazione, volta a rimuovere appena individuati eventuali difficoltà, problematiche o ostacoli e non a trasformarli in occasione di controlli formali prospettando pericolosamente di non erogare il contributo concesso». Un bello scontro, per ora, senza conseguenze.













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