Comune di Valdaone, la palla passa alla Regione

Concluso l’iter provinciale per la fusione dei municipi di Bersone, Daone e Praso Ora si attende soltanto la decisione sulla data del decisivo referendum popolare


di Enzo Filosi


VALLE DEL CHIESE. Si chiamerà Valdaone e sarà il risultato della fusione tra i Comuni di Bersone, Daone e Praso in Valle del Chiese.

Con il recente parere positivo della giunta provinciale, con delibera a firma dell'Assessore agli Enti Locali Carlo Daldoss, all'istituzione mediante fusione del nuovo Comune denominato Valdaone, risultante dalla aggregazione territoriale dei tre Comuni della Valle del Chiese, l'iter costitutivo compie un altro piccolo passo avanti.

Il parere del governo provinciale viene ora trasmesso, insieme alla domanda di costituzione del nuovo Comune a firma congiunta dei tre sindaci, Lener Bugna, Ugo Pellizzari e Roberto Panelatti, alla giunta regionale. Quest'ultima fisserà la data del referendum popolare che sarà decisivo ed avrà luogo probabilmente tra aprile e maggio. La consultazione sarà valida se si recherà alle urne almeno la metà più uno degli aventi diritto, in ogni Comune.

Come si ricorderà, lo scorso ottobre la giunta regionale, competente in materia di enti locali e della relativa legislazione, aveva approvato il progetto di fusione dei tre Comuni, impegnandosi nel contempo a sostenere per vent'anni la nuova entità amministrativa con propri contributi riferiti alla gestione, a partire da quello della fusione. Concorde la posizione dei tre primi cittadini rispetto alla prospettiva della fusione ai quali abbiamo tuttavia posto domande diverse all'interno del progetto.

Il sindaco di Bersone, Bugna, a fronte della obiezione sulla dimensione della fusione che avrebbe potuto comprendere l'area storica dei cinque Comuni dell'antichissima Pieve di Bono spiega che «è importante fare questo primo passo. La fusione immediata dei nostri tre territori scaturisce da forti connotazioni comuni e dalla realtà di numerosi servizi tuttora gestiti in consorzio. Pensiamo all'ufficio tributi, al servizio tecnico, al cantiere comunale ma anche al Consorzio di miglioramento fondiario, lo stesso Crm serve le tre comunità». D'accordo il sindaco di Praso Panelatti il quale aggiunge ai tratti comuni l'ambizioso progetto che i tre Comuni hanno varato, per la realizzazione dell'impianto di teleriscaldamento a servizio dei rispettivi territori. E, chiosando sulla scelta del nome del futuro Comune, chiarisce che «il nome Valdaone evoca un’area precisa e prossima ai tre territori, facilmente riconoscibile e anche turisticamente attrattiva». Da parte del primo cittadino di Daone, Pellizzari, c'è la piena consapevolezza che «la strada da intraprendere sarà sempre più quella delle fusioni, avendo tuttavia cura di non imporre costruzioni istituzionali forzate o territorialmente poco omogenne». Per quanto riguarda il già ricordato, imminente referendum popolare, la proposta relativa alla istituzione del nuovo Comune Valdaone, per diventare operativa e proseguire il suo iter con legge regionale istitutiva, dovrà raccogliere il consenso di almeno la metà più uno dei votanti. In caso di voto favorevole alla fusione i tre consigli comunali e le rispettive giunte rimarranno in carica sino al 31 dicembre di quest'anno mentre il nuovo Comune, guidato da un commissario straordinario, inizierà ad operare dal 1° gennaio 2015, sino alle prossime elezioni comunali che si terranno nel mese di maggio dell'anno prossimo.

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