«Ciré tornerà a respirare con una nuova viabilità»

Il sindaco Oss Emer ha incontrato i residenti della frazione martoriata dal traffico causato dai camion che vi transitano per accedere all’area produttiva


di Roberto Gerola


PERGINE. Si cercheranno soluzioni soprattutto in tema di viabilità per rimediare a decenni di danni per l’abitato di Ciré. Sono “danni” che risalgono alla scelta urbanistica di decenni fa, di destinarla a zona industriale. I capannoni sorsero nella piana accanto alle vecchie abitazioni, poi lo sviluppo edilizio con le lottizzazioni videro nuove case accanto a stabilimenti ma non una viabilità adeguata (si salva via Manfredi).

Risolvere situazioni di disagio e invivibilità sarà difficile e il sindaco Roberto Oss Emer non lo ha nascosto nell’incontro svoltosi l’altra sera con una popolazione (una trentina i presenti) promosso come “ascolto” ma anche per nominare il fiduciario (è stato riconfermato Marco Lugoboni).

Ciré, con i suoi circa 200 abitati, risulta essere un paese martoriato dagli eventi (anche bellici) oltre che dalle occasioni mancate. Doveva, ad esempio, essere il luogo d’incontro tra le truppe di Garibaldi provenienti da Trento e quelle del generale Medici (dalla Valsugana). A questo scopo, la famiglia dei nobili Manci di Trento, proprietari di campagne a Ciré, aveva costruito il bellissimo edificio (ora ospita il ristorante “La Corte”, uffici e altro) con il caratteristico poggiolo dove appunto Garibaldi e Medici dovevano stringersi la mano. Poi, l’”Obbedisco” di Garibaldi, mandò tutto a monte. Ma Ciré, fu aeroporto militare austroungarico durante la Grande Guerra e deposito di munizioni ed altro dei tedeschi durante la Seconda guerra mondiale: c’è ancora chi ricorda una grandissima esplosione a fine guerra. Altra occasione “storica” mancata fu il passaggio della strada per il Pinetano. L’originario progetto la prevedeva attraverso Ciré (e qualcuno aveva acquistato il terreno e costruito una locanda in vista della strada). Poi, si scelse l’attuale via lungo il Rio Sille su pressioni (e tangenti, si direbbe ora) di un alto funzionario che aveva una casa (poi trasformata in osteria) in quella zona. Ora ha via Val di Gola che sale a Madrano.

Ciré ha “sofferto” poi per l’inquinamento della Nordvetri (vicenda superata dopo le proteste dei residenti e gli interventi realizzati dall’azienda), per le polveri delle cave lungo il Fersina. In passato, ha evitato un mega centro per la rottamazione di auto, ora combatte contro il centro di stoccaggio chiesto da Amnu.

Ciré, insomma, è da sempre considerato luogo dove realizzare di tutto e di più. Ora, “soffre” (da anni) di viabilità (e di vivibilità). Le strade per i carri e per le abitazioni di allora sono ora utilizzate per autotreni a servizio degli stabilimenti e si parla di via delle Spone in particolare. La popolazione vuole un accesso da nord per le attività ed evitare il passaggio dei camion sotto casa; ha una provinciale (ex statale) super trafficata, la superstrada con 30.000 veicoli al giorno (le barriere anti rumore, sono in arrivo dopo 12 anni) e la bruttura dell’ex stazione carburanti in mezzo.

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