Cinte, Centro diurno la chiusura si avvicina

Il presidente della Comunità, Dandrea: «La struttura per anziani del Tesino ha pochi utenti e costa troppo. I suoi servizi saranno trasferiti alle case di riposo»


di Silvia Fattore


CINTE TESINO. Leonardo Ceccato, consigliere in Comunità di valle ed ex sindaco di Cinte Tesino lancia un grido di allarme sul futuro del centro diurno del suo paese, e il presidente Sandro Dandrea conferma i suoi timori: «Stiamo valutando l'ipotesi di chiuderlo». Sono quindi fondate le preoccupazioni di Leonardo Ceccato, che ha presentato un'interrogazione in Comunità sull'argomento e quindi che i servizi erogati dal Centro per gli anziani del Tesino possano essere dati in mano ad altri gestori.

Ceccato con la sua interrogazione aveva chiesto di fare chiarezza sul Centro Alzheimer di Scurelle, che secondo lui, se fosse finanziato come centro diurno porterebbe ad un depotenziamento dei servizi in Tesino. «Vorrei sapere - aveva scritto Ceccato - se i locali messi a disposizione dal Comune di Scurelle verranno adibiti a Centro diurno per anziani o centro per le persone affette dal morbo di Alzheimer, come sembrava ipotizzato in un primo momento. Se fossero vere le voci che circolano a tal proposito la questione sarebbe grave, poiché ancora nei primi anni 2000 si era fatta una pianificazione territoriale secondo la quale per gli anziani del Tesino si sarebbe aperto il Centro diurno a Cinte, e per quelli della Valsugana in Centro diurno di Villa Prati a Villa Agnedo. Con l'apertura di un terzo servizio simile a questi due, il punto di incontro di Cinte verrebbe messo in pericolo, poiché le risorse pubbliche sono sempre meno».

La risposta arriva dal presidente della Comunità, Sandro Dandrea, che conferma: «Abbiamo preso in considerazione l'ipotesi non tanto di chiudere in Centro diurno di Cinte, quanto di erogare gli stessi servizi in un modo diverso, servendoci delle case di riposto di Castello e Pieve. Purtroppo a Cinte c'è un numero di utenti inferiore a quello che si era previsto negli anni scorsi, e il risultato è una gestione poco virtuosa di un servizio che potrebbe benissimo essere erogato da altri enti a costi inferiori. Non si vuole farne solo una questione di soldi, ma è pur vero che il centro di Cinte è molto oneroso rispetto agli utenti che lo usano, e per questo stiamo cercando di capire se sarebbe possibile garantire gli stessi servizi a costi inferiori».

Un primo incontro tra le Apsp di Castello e Pieve e la Comunità c’è già stato, e per rispondere ad un'altra domanda di Ceccato, Dandrea fa sapere che «i sindaci dei tre paesi sono al corrente della situazione, anche se gli utenti non sono stati ancora informati poiché non c'è niente di deciso, si tratta solo di ipotesi».

C'è poi il problema del personale, come lo stesso Ceccato fa notare sulla sua interrogazione. «Il personale che dal Centro diurno di Cinte transiterà al Centro di Scurelle verrà sostituito da personale della Cooperativa che gestisce la struttura in Tesino?», chiede il consigliere. «I dipendenti della Comunità di valle - replica Dandrea - verranno riassorbiti, mentre per quelli della cooperativa per le pulizie si dovrà vedere. Il futuro del Centro diurno di Cinte non è direttamente collegato a quello di Scurelle. Non è perché si apre un nuovo servizio a Scurelle che se ne chiude uno a Cinte. La questione è ben diversa. In Tesino c'è un servizio molto costoso che ha un utenza bassa e noi stiamo cercando di trovare una soluzione per rendere più virtuosa la spesa. I servizi che vengono offerti agli anziani non verranno tolti, ma affidati alle case di riposo e le risorse che risparmieremo potranno essere investite altrove».

©RIPRODUZIONE RISERVATA













Scuola & Ricerca

In primo piano

Film Festival

Lo scioglimento dei ghiacciai nella poetica del teatro trentino

La Stagione Regionale Contemporanea si conclude con “Rimaye” di AZIONIfuoriPOSTO, che stasera (3 maggio) darà spazio a un’indagine su ciò che è destinato a sparire e alla sua eredità, mettendo in relazione corpi umani e corpi glaciali. Entrambi infatti sono modificatori di paesaggio e custodi di memorie


Claudio Libera