Ciclone Fraccaro: «Ci vogliono zittire»

Schiaffi, picchettaggi, insulti: 5 Stelle nella bufera. «Ma nemico della democrazia è chi propone questa riforma elettorale»


di Paolo Morando


TRENTO. Tutto si può dire di Riccardo Fraccaro, tranne che sia uomo sfiorato dal dubbio. D’altra parte è proprio la fede intransigente nei propri valori a costituire la dote principale di ogni rivoluzionario che si rispetti: dai giacobini ai bolscevichi, fino ai talebani dei giorni nostri. «Non mi sottraggo», replica il deputato trentino del Movimento 5 Stelle al cronista che gli chiede conto della gazzarra dell’altro ieri della Commissione affari costituzionali, di cui fa parte, e della situazione di tensione alla Camera. Che tra richieste di impeachment del capo dello Stato, sberloni in aula, picchettaggi delle commissioni e insulti sessisti, in questi giorni davvero nulla ci ha fatto mancare.

Fraccaro, iniziamo dalla sberla di D’Ambruoso alla vostra deputata Lupo.

Un atto intollerabile e violento, che non si addice al suo ruolo di questore. Deve assolutamente rassegnare le dimissioni dalla carica.

Ha assistito ai fatti?

Non ero nella mischia ma ho visto bene. Tra uno spintone e l’altro ha dato uno schiaffo alla collega. E senza pentirsene, visto che dopo ha continuato ad agitarsi.

Non crede che, ammessi gli spintoni, la sberla in sé possa essere stata accidentale?

No. Il video non lascia dubbi. E se così fosse, perché dopo ha continuato a spingere e strattonare? È stato un manrovescio, che ha provocato alla collega anche la perdita dall’occhio di una lente a contatto. E guardi che la Lupo è una delle più tranquille. Un questore non può comunque alzare le mani in nessun caso su chicchessia.

Accusate la presidente Boldrini di violare il regolamento. Ma la “ghigliottina” contro l’ostruzionismo, sostiene lei, come ultima ratio sarebbe invece prevista proprio dal regolamento d’aula.

Non è così. Lo è al Senato, dove l’ostruzionismo è possibile, ma non alla Camera, dove le opposizioni non hanno fino in fondo tale potere. Ed è evidente che deve esserci un minimo di facoltà di rallentare i lavori su provvedimenti inaccettabili. E ricordo che il regolamento non esclude comunque la possibilità di ratificare decreti dopo l’avvenuta scadenza. La verità è che è stata la maggioranza a tenere per giorni il decreto Imu-Bankitalia al Senato senza giustificazione alcuna: avessero rispettato loro i tempi non saremmo arrivati a questo, cioè all’ennesima questione di fiducia. Mentre Letta, insediandosi, aveva detto che non ne avrebbe più abusato come in passato.

Sono cose che dicono puntualmente tutti i presidenti del Consiglio.

E allora? Le sembra una buona ragione per accettarlo?

Qui contano le sue, di opinioni, non quelle dell’intervistatore. Che ne pensa ad esempio degli insulti del suo collega De Rosa alle deputate del Pd, a suo dire approdate in Parlamento grazie a virtù nella pratica del sesso orale?

De Rosa ha sicuramente sbagliato a usare quelle parole. Mi spiace però che, come sempre, le ricostruzioni che ho letto non siano affatto complete.

Sentiamo allora la sua ricostruzione.

De Rosa ha detto quella frase dopo che a lungo quelli del Pd hanno continuato a gridargli “fascista”. Ha perso la calma e ha commesso l’errore di quell’offesa lessicale. Ma, ripeto, era stato più volte appellato come fascista. Il che per noi non è meno grave.

Questione di punti di vista: forse le deputate del Movimento 5 Stelle non la pensano così.

Chi offende va sempre sanzionato dall’Ufficio di presidenza. Noi non ci siamo mai sottratti a punizioni per comportamenti scorretti. Ma qui le sanzioni riguardano solo noi, mai la maggioranza. Sul caso della Lupo la Boldrini non ha detto nulla. E sì che abbiamo anche ratificato in aula un trattato sull’omofobia e la violenza di genere.

La filosofa Michela Marzano, tra le deputate del Pd offese da De Rosa, ha scritto su Repubblica che quell’insulto e gli sberloni di D’Ambruoso vanno messi sullo stesso piano. Lo ha letto? Non crede che la contrapposizione che vi vede opposti soprattutto al Pd meriterebbe toni un po’ più sfumati?

Io dico che l’attuale clima è la conseguenza di violazioni gravissime: sono state zittite le opposizioni, il che non è concesso né dalla Costituzione né da alcun regolamento d’aula. In commissione poi, sulla legge elettorale, non abbiamo potuto votare emendamenti e tutte le discussioni sono avvenute su un testo inesistente.

Parliamo allora di questa proposta di legge elettorale. Perché la contestate così duramente?

Per motivi tecnici e politici. In sostanza loro pensano che noi, non coalizzandoci con nessuno, non potremo mai vincere.

Quando dire “loro” intende Renzi e Berlusconi.

Naturalmente.

Ma nulla vi vieta di coalizzarvi. E che comunque, anche da soli, possiate essere voi un domani a superare il 37% e governare il Paese. In fondo al primo tentativo siete arrivati al 25%.

E infatti penso che alla fine vinceremo comunque noi e li spazzeremo via.

E allora?

Come e allora? Guardi che con questa legge a Forza Italia potrebbe anche bastare solo il 6% per vincere, se arrivasse prima assieme a una miriade di altri partitini, che peraltro rimarrebbero senza seggi. Non esiste al mondo. Anche Berlinguer si rivolterebbe nella tomba.

Lasci stare Berlinguer, che non può smentirla. Voi invece che cosa proponete?

Di andare a votare subito con l’attuale legge.

Alla faccia del rinnovamento delle istituzioni.

Ma guardi che questi signori stanno giocando con la democrazia. E a farlo è tra l’altro un Parlamento snaturato da un premio di maggioranza che la Consulta ha definito incostituzionale.

La stessa Consulta ha però riconosciuto il diritto di questo Parlamento a procedere a una riforma della legge elettorale, sulla base del principio della continuità degli organi costituzionali.

Io non voglio una legge che calpesta 2.500 anni di storia europea. La storia ci insegna che la democrazia non è sinonimo di governabilità: quest’ultima discende invece dalla volontà dei cittadini attraverso la loro rappresentanza.

Ogni sistema elettorale prevede però un certo grado di manipolazione delle scelte dell’elettore.

Questa legge le pregiudica, con soglie così alte da lasciare fuori i piccoli partiti e con un premio di maggioranza troppo distorsivo e irragionevole. Lo dicono tutti i costituzionalisti, da Rodotà a Pace.

Non proprio tutti in realtà. E la stessa posizione di Rodotà è più aperta di quanto lei dica. Non crede invece che la previsione di un ballottaggio, tutt’altro che improbabile vista la soglia fissata al 37%, vada letta come un’ulteriore chance di una competizione affidata fino in fondo alla volontà degli elettori? E come un’ulteriore opportunità anche per voi?

Io non valuto la democraticità di una legge sulla base del fatto che permetta o meno al Movimento 5 Stelle di vincere, quanto piuttosto considerando il suo rispetto della volontà dei cittadini di essere rappresentati.

E il loro diritto di essere governati? Non lo considera?

Mi trovi un Parlamento in Europa, uno solo, composto con un doppio turno nazionale.

Ma non ce n’erano neppure composti con il “Porcellum”.

E infatti noi diciamo: votiamo subito con la legge che c’è, quella modificata dalla Corte costituzionale, senza più premio di maggioranza.

Con il rischio di un Parlamento ancora ingovernabile. Ma secondo lei quale sarebbe il sistema elettorale migliore?

Non ne esistono di perfetti. Esistono però le schifezze assolute, come è appunto questa proposta di riforma. Altro che “Italicum”, chiamiamolo invece “Forzitalicum”, che è meglio.

Quale sarebbe allora, diciamo così, la legge elettorale “meno peggiore” per l’attuale sistema politico italiano tripolare?

La nostra proposta è da tempo depositata in Commissione affari costituzionali: preferenze sul modello svizzero, con la possibilità cioè di esprimerne anche in negativo, e circoscrizioni molto piccole, per garantire una reale vicinanza dell’eletto ai suoi elettori.

Vi siete confrontati con le altre forze politiche sulla vostra proposta, come dovrebbe avvenire in Parlamento?

Figuriamoci: quelli intanto preparavano una legge mai vista prima, discutendone in commissione sulla base delle interviste rilasciate da Renzi e Berlusconi. Se non è uno scandalo questo...

Grazie Fraccaro: è stato decisamente chiaro.

Sono sempre a disposizione. Un abbraccio.

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